Tentò di uccidere, tornerà libero: per il giudice non è più pericoloso

Un anno fa l’aggressione a una donna non fu punita. Il 31enne era fuori di sé poi è stato curato ed è guarito

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Milano, 15 settembre 2020 - Un anno fa rischiò di uccidere senza motivo una donna per strada, ma era fuori di sé, incapace di intendere e volere. Nessuna condanna possibile. Ma poi è stato curato e guarito. E ora, dice il giudice, non è più socialmente pericoloso: può tornare libero, anche se quasi certamente verrà espulso dall’Italia. È stato assolto per incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti il 31enne originario del Bangladesh che il 12 agosto dello scorso anno aggredì e ferì in varie parti del corpo con un coccio di bottiglia una donna di 64 anni in largo La Foppa. Al giovane, che era accusato di tentato omicidio, il gup Manuela Cannavale non ha applicato nemmeno la misura di sicurezza di due anni in una Rems, l’ apposita residenza, come invece aveva chiesto la Procura.

La perizia firmata dallo psichiatra Mario Mantero aveva riconosciuto l’infermità mentale al momento del gesto, però aveva ritenuto ancora in essere la pericolosità sociale. Ma lo psichiatra Marco Frongillo, consulente tecnico della difesa, ha convinto il giudice del contrario. Il giovane, che aveva studiato Legge, in Italia si ritrovò a lavorare come "operaio sottopagato per 3 euro all’ora". Si sentiva solo e disperato. Anche da lì ebbe origine la sua psicosi, oggi superata. 

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