"Ti ammazziamo": aggressione choc all'asilo a Milano

Educatrice di una materna minacciata dai genitori di una bambina: "Li ho denunciati alla polizia, non deve succedere mai più"

Protesta delle maestre d’asilo, una categoria sempre più bersagliata dai genitori

Protesta delle maestre d’asilo, una categoria sempre più bersagliata dai genitori

Milano, 28 ottobre 2019 - Insulti e minacce di morte. Davanti a bambini di 3, 4 e 5 anni. Un raid choc in una scuola dell’infanzia della periferia sud di Milano. I genitori di una piccola alunna contro un’educatrice, che ha denunciato gli aggressori alle forze dell’ordine. E l’allarme sulla sicurezza nelle scuole e sui maggiori controlli da mettere in campo per tutelare chi ci lavora quotidianamente.

Il blitz, secondo quanto risulta al Giorno, è andato in scena giovedì pomeriggio attorno alle 16.30, quando una donna di origine nordafricana è andata a prendere la figlia a scuola e l’ha trovata in lacrime. «È una bambina che spesso è aggressiva nei confronti dei compagni di classe e degli insegnanti – il racconto della vittima alle colleghe – e quel giorno era stata particolarmente irrequieta sin dalla mattina, come riferitomi da un’altra educatrice. Stava piangendo perché voleva scappare al momento dell’uscita e l’ho spiegato alla madre». Quest’ultima, inizialmente, ha preso la bambina per andare via, ma alla richiesta della maestra di avere un colloquio nel primo giorno utile per parlare insieme dei comportamenti della figlia si è girata di scatto e ha iniziato a inveire: «Urlava frasi in arabo, poi ha detto “Lei brava, maestra cattiva!“». La donna si è allontanata con la figlia, «anche se l’addetta alla vigilanza delle uscite – ha detto la maestra alla polizia – mi ha riferito di aver visto la mamma colpire con dei calci la figlia».

Tutto finito? No, perché dieci minuti dopo la madre si è ripresentata alla materna in compagnia del marito: «Ho sentito la commessa che gridava il mio nome, come a volermi mettere in guardia – riferisce ancora la maestra –. In quel momento, ero con altri 16 bambini che stavano facendo merenda e ho pensato innanzitutto a proteggere loro». L’educatrice è uscita nell’atrio e si è ritrovata davanti la coppia: «Entrambi urlavano contro di me, lui mi ha detto “Tu brutta hai fatto male a mia figlia! Tu hai picchiato la mia bambina! Ti ammazzo, tu morire!“. Mi ha particolarmente spaventata perché per tutto il tempo ha tenuto una mano in tasca: pensavo si fosse portato qualcosa da casa per farmi del male, anche se per fortuna non siamo arrivati al contatto fisico». Tutto è durato qualche minuto, ma per la maestra sono stati attimi interminabili: «Se ne sono andati via imprecando “Tu tocca mia figlia e io ti ammazzo“, io sono rimasta letteralmente paralizzata, non mi era mai successo». Poi è partita la chiamata al 112 per chiedere aiuto, e sul posto è arrivata una Volante. «Il giorno dopo (venerdì, ndr) sono andata in commissariato a sporgere denuncia: voglio che resti traccia di questa aggressione, una cosa del genere non può e non deve succedere all’interno di una scuola, specie in un asilo frequentato da bambini dai 3 ai 5 anni. A me interessa soprattutto tutelare i piccoli, a cominciare dalla figlia di quella coppia».

L’indomani, la mamma ha riportato la bambina a scuola come se niente fosse, nonostante poche ore prima avesse accusato una delle educatrici di averla malmenata: «Un atteggiamento incomprensibile: se pensi che una maestra abbia picchiato tua figlia, non la riporti di nuovo nello stesso posto, giusto? Comunque, ci tengo a ribadere che a me interessa solo il benessere della bambina». Sul caso dell’educatrice aggredita interviene il segretario del Diccap-Sulpm Daniele Vincini: «Un episodio intollerabile – va all’attacco il leader della sigla maggioritaria tra i ghisa milanesi –. Diamo piena solidarietà alla lavoratrice aggredita, ora chiederemo un incontro urgente al Comune per far sì che si affronti al più presto e in maniera seria il tema della sicurezza a scuola».  

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