Milano, "Io, preso a calci in testa. Quei ragazzi erano iene"

Il ventenne rapinato in Bicocca parla a distanza di tre settimane dal pestaggio Si è salvato coprendosi con le braccia. Sporgerà denuncia per tentato omicidio

I tagli riportati nel pestaggio

I tagli riportati nel pestaggio

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Milano, 17 maggio 2022 - «Delle iene. Mi hanno picchiato con crudeltà e aggressività talmente sproporzionate e ingiustificate che non saprei come altro definirli". Così lo studente ventenne rapinato poco meno di un mese fa in via Pirelli, zona Bicocca, il suo quartiere, apostrofa i suoi aggressori. Otto giovani incappucciati, alcuni con le mascherine. Il pestaggio lo ha segnato fisicamente e psicologicamente: a distanza di tre settimane (l’episodio risale alla notte tra il 22 e il 23 aprile) ripercorre in continuazione nella mente quei momenti. Nella foto scattata poco dopo si vede il sangue che cola dalla testa. I graffi sul volto e sul collo. Ha riportato un trauma cervicale e uno cranico oltre a escoriazioni multiple. Dal pronto soccorso è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni.

Il momento più duro?

"Quando mi hanno preso a calci in testa. Sono tornato a casa con l’impronta di una scarpa impressa sulla pelle. Sono convinto di essermi salvato per essermi protetto con le braccia i punti più delicati: avrei potuto morire o riportare lesioni permanenti. La mia famiglia ha intenzione di sporgere denuncia per tentato omicidio, quando i responsabili saranno individuati dalle forze dell’ordine, e io sono d’accordo. Ho praticato per anni Muay Thai, sapevo come incassare i colpi. E avrei potuto reagire, se non avessi avuto il timore che la violenza si riversasse anche su una cara amica che era con me. La tenevano immobilizzata".

Quanti eravate?

"In tre. Io, questa ragazza e un mio amico coetaneo. Si sono avvicinati a noi con la scusa di una sigaretta. Era l’1.30 di notte e tornavamo da una birreria. Al mio amico, dopo un pugno che lo ha fatto cadere dalla sua bici elettrica, hanno rubato la stessa bici, la giacca con dentro il telefono, le cuffie e il portafogli. A me hanno calato il cappuccio della felpa sugli occhi e sferrato pugni e calci anche quando sono finito a terra. Poi mi hanno sfilato l’orologio e la cintura Armani".

Ha smesso di uscire con gli amici?

"No, continuo a uscire e a divertirmi. Non voglio che per colpa di quelle persone la mia vita cambi in peggio. Ho cercato subito di reagire. Anzi, ho ripercorso via Pirelli più volte. Il quartiere della Bicocca è sempre stato tranquillo e nonostante l’episodio continua a esserlo".

Pensa dovrebbe esserci un incremento di controlli?

"Direi piuttosto che, quel che serve, è aumentare la qualità delle telecamere: la risoluzione dovrebbe essere migliore per poter scorgere volti e particolari. I malviventi finirebbero prima in manette".

 

 

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