Cittadino aggredito da un pitbull, "un episodio fra tanti. Cui dovremo assistere, e che si ripeteranno, sino a quando non si comprenderà che sulle razze a rischio occorre prendersi una responsabilità. Adottando, finalmente, una normativa idonea". Anche l’Ufficio diritti degli animali, per voce della referente Elisa Cezza, interviene a proposito dell’episodio che, in questi giorni, fa parlare tutta la città: l’aggressione ai danni di un 63 enne, a spasso con il suo cagnolino, da parte di un pitbull sfuggito al guinzaglio. Il fatto è avvenuto durante le vacanze. Morsi e un grande spavento sia per l’uomo che per il suo barboncino, ancora sotto cure veterinarie. Il molosso, prelevato da Ats, sarà ancora qualche giorno in osservazione. "Sin dal primo giorno - dice Elisa Cezza - sono stata coinvolta. Quanto accaduto, però, non mi stupisce". Da anni la Cezza, referente del canile rifugio di Segrate e della Lega Nazionale per la Difesa del cane, è in prima linea nell’appello che chiede norme rigorose per la detenzione dei cani di razze, cosiddette, a rischio. "Ripeto quel che ho detto più volte. Questi cani vanno gestiti da proprietari formati. Se così non è, i risultati, spesso, sono questi". Su questi temi un vuoto normativo quasi totale. "E così non si può andare avanti. Le proposte le abbiamo fatte. E limiti alla diffusione: allevamenti solo autorizzati, sterilizzazioni; e no, no alle cucciolate casalinghe, quelle che viaggiano senza controllo in rete". Un appello in vista delle regionali. "I politici hanno capito che gli animali portano voti. Ma la tutela degli animali va attuata. Sul tema si ha quasi il timore di urtare la suscettibilità di qualcuno. Senza capire che una diversa normativa avrebbe, come primo effetto, la tutela vera di questi animali". M.A.
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