
A Milano, due ragazze vengono brutalmente aggredite alla fermata del tram 14. La polizia interviene e arresta il picchiatore seriale, un trentacinquenne di origine ghanese con cittadinanza italiana. Le vittime vengono soccorse e portate in ospedale con prognosi di 14 e 10 giorni.
Le aggressioni senza un perché alla fermata del 14. Due ragazze prese a calci e spintonate a terra in pieno centro. Poi l’intervento della polizia e l’arresto del picchiatore seriale, un trentacinquenne nato in Ghana con cittadinanza italiana, già fermato in passato dalle forze dell’ordine per reati come percosse e resistenza a pubblico ufficiale.
La ricostruzione dell’accaduto ci porta alle 15.45 di venerdì in largo Greppi angolo Foro Buonaparte, davanti al Teatro Strehler e a due passi dalla fermata Lanza della metropolitana verde. Alcuni cittadini in attesa del tram 14 sotto la pensilina richiamano l’attenzione degli agenti di una Volante del commissariato Centro, in pattuglia nella zona: segnalano che poco prima un uomo ha iniziato a spintonare e picchiare alcune persone che stavano aspettando l’arrivo del mezzo pubblico.
Ad avere la peggio, in particolare, sono state due ventunenni, rispettivamente di nazionalità italiana e ucraina, doloranti alla gamba destra e al bacino. I passeggeri aggiungono che l’aggressore è poi salito a bordo del 14 per allontanarsi. A quel punto, i poliziotti seguono il percorso del tram e lo intercettano a poche centinaia di metri di distanza, in via Legnano: lì chiedono al conducente di arrestare la marcia, salgono sul mezzo pubblico e ammanettano il ghanese (riconosciuto dalle vittime che hanno presentato denuncia) con l’accusa di lesioni personali continuate. Nel frattempo, i sanitari di Areu soccorrono le due ragazze e le accompagnano all’ospedale Gaetano Pini: l’italiana viene dimessa con una prognosi di 14 giorni per una forte contusione alla tibia destra; la coetanea ucraina viene dimessa con 10 giorni di prognosi per contusioni al bacino e a un’anca, provocate con ogni probabilità da una violenta caduta sull’asfalto.
Nicola Palma