Caro affitti: come si arrangiano gli studenti. Tutte le soluzioni, dal divano di amici alle suore

Una camera singola costa generalmente dai 700 euro in su, cifra che in pochissimi si possono permettere

Universitari in tenda per protestare contro il caro affitti

Universitari in tenda per protestare contro il caro affitti

Milano – C’è chi si accontenta di un divano messo a disposizione da un amico "o da una cugina di terzo grado", come racconta la mamma di un giovane studente lavoratore, in attesa di trovare una soluzione che possa conciliare il budget a disposizione con il desiderio di dormire in un letto vero. Impresa che pare impossibile a Milano città, causa affitti alle stelle.

Un tema caldo tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi giorni grazie alla protesta della studentessa Ilaria Lamera, poi seguita da tanti altri in svariate città, che ha piantato una tenda davanti al Politecnico proprio per denunciare la situazione. Lei, della Bergamasca, per frequentare l’università a Milano ha fatto da pendolare e ora ha trovato una stanza a 600 euro. "Ma è un contratto temporaneo, a luglio sarò punto e a capo. Non si può rinunciare al sogno di un alloggio in città perché una singola costa generalmente dai 700 euro in su, senza spese. Prezzo più basso per le doppie ma in condizioni invivibili".

Fantasia e sofferenza

La domanda sorge spontanea: quali sono le soluzioni che i giovanissimi fuorisede trovano per poter vivere a Milano a prezzi accettabili? Insomma, come praticano l’arte di arrangiarsi? Il divano a casa di un amico o di un parente è una delle opzioni (temporanee, si spera) prese in considerazione. Ma l’impressione, a leggere i messaggi lasciati sui social, nei gruppi che cercano di mettere in relazione chi cerca casa e chi la offre, è che la maggior parte non abbia altra scelta se non quella della condivisione di un appartamento con più coinquilini.

In un caso, cinque ragazzi convivono nella stessa casa. Con un bagno solo. Niente soggiorno (trasformato in camera da letto) e panni stesi nel corridoio, unico spazio disponibile per lo stendino, che costringe a fare lo slalom per passare da un punto all’altro. "E il prezzo non è comunque basso ma almeno si riesce a trovare una sistemazione pseudo dignitosa spendendo tra 600 e 700 euro”, fa sapere uno degli inquilini, un ragazzo di 24 anni, all’ultimo anno di università. Certo, si vive da accampati. "Ma è sempre meglio che fare il pendolare o rinunciare a Milano".

L'arte di arrangiarsi

C’è chi racconta di avere una scrivania piccolissima. Chi una "camera-loculo, dove entra praticamente solo il letto". E poi ci sono le soluzioni stile “ragazzo di campagna“, con le sedie a scomparsa e la cucina “nascosta“ dentro un armadio. Il gabinetto a pochi centimetri dalla doccia, quando va bene, o vicinissimo ai fornelli, nei casi peggiori.

Altra soluzione è cercare ospitalità nelle strutture religiose. Ma ci vuole fortuna, perché le camere vanno a ruba. "Ci sono circa 40mila posti letto in Italia. Ma per il prossimo anno accademico è già quasi tutto pieno", spiega Fabio Rocchi, dell’Associazione ospitalità religiosa italiana. Al nord Italia, in particolare a Milano e a Bologna, "il prezzo medio di una stanza singola è 420 euro. Costa invece 325 un posto in una camera doppia. Si risparmia con una tripla o quadrupla, che al mese costa circa 220 euro. Ma è tutto compreso, anche le spese per il consumo di acqua, luce e gas e per il cambio biancheria. Alcune strutture fungono anche da mezza pensione".

Però i prezzi non sempre sono fissi, "in certi casi si paga a seconda del reddito, quindi chi ha un Isee più alto paga di più rispetto a chi ha meno possibilità economiche". E le stanze vanno a ruba. "Chi frequenta la quinta superiore si è già mosso da mesi in vista dell’inizio dell’Università". Previdente, per non trovarsi senza letto nella giungla urbana.

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