Quartiere Adriano, duello sui fondi congelati tra Comune e Regione / VIDEO

il sindaco Sala: Il Pirellone ci aiuti. La replica: proposta già presentata

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Milano, 9 settembre 2018 - Fondi congelati per il quartiere Adriano, il Comune tira in ballo la Regione per trovare una soluzione economica che consenta l’avvio di almeno una parte dei lavori per la realizzazione della scuola secondaria di primo grado in via Adriano 60, il prolungamento del tram 7 fino al quartiere Adriano e il completamento del parco nell’area San Giuseppe. Stiamo parlando proprio dei tre progetti che il Bando Periferie lanciato dallo Stato avrebbe dovuto finanziare con 18 milioni di euro, fondi la cui erogazione però un emendamento al decreto Milleproroghe approvato all’unanimità dal Senato a inizio agosto, a seguito di un pronunciamento della Corte Costituzionale, ha fatto slittare di due anni, dal 2018 al 2020. I cittadini dell’associazione ViviAdriano ieri mattina hanno organizzato una manifestazione con tanto di cartelloni e fischietti per chiedere a Comune e Regione come rimediare al congelamento dei 18 milioni di euro. Il sindaco Giuseppe Sala, presente in via Adriano insieme agli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica), Gabriele Rabaiotti (Lavori pubblici) e Laura Galimberti (Scuola), ha illustrato un’iniziativa già presa dal Comune: «Noi sindaci lombardi con fondi congelati nel Piano periferie, compresi sindaci di centrodestra come Sondrio e Monza, abbiamo scritto e inviato la stessa lettera al presidente della Regione Attilio Fontana. Non è una lettera polemica. Gli diciamo “presidente, dacci una mano a venir fuori’’ dalla situazione che si è venuta a creare nel quartiere Adriano. Gli chiediamo di incontrarci e di trovare insieme una soluzione».

Sala si riferisce ai Comuni di Milano, Cremona, Monza, Pavia, Sondrio e Varese, tutti capoluoghi di provincia con fondi del Piano Periferie attualmente sospesi. Martedì la Camera dei Deputati discuterà lo stesso emendamento approvato ad agosto dal Senato. Se il voto dei deputati sarà come quello dei senatori, il rinvio dell’erogazione dei finanziamenti anche per il quartiere Adriano al 2020 sarà definitivo. I Comuni lombardi, con la lettera alla Regione, sembrano pensare già a un Piano B. La risposta del governatore lombardo Attilio Fontana non si fa attendere, ma non sembra dare una sponda definitiva al Comune di Milano per sbloccare fondi e avviare i cantieri: «La Lombardia si è subito fatta carico di elaborare una proposta che tuteli i Comuni che hanno già iniziato gli investimenti programmati in seguito al “Bando Periferie’’. Se la proposta sarà accolta dal Governo, i Comuni che non hanno ancora iniziato i lavori o che li hanno iniziati e che hanno avanzi sufficienti, potranno procedere coerentemente con gli effettivi programmi di spesa e il prossimo anno avranno la certezza di ricevere dallo Stato la cifra equivalente allo stanziamento promesso». Apertura o chiusura al Comune di Milano? Le interpretazioni sono divergenti. La situazione sarà più chiara se la proposta della Regione sarà approvata: a quel punto bisognerà chiarire, Comune per Comune, chi può trarne vantaggio e chi no.

Il sindaco di Milano non cerca solo la sponda della Regione, ma punta anche su un intervento forte da parte dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci): «Chiederemo all’Anci di assumere un atteggiamento negativo, non solo a parole ma anche nei fatti, fino a fare causa al Governo, che ha disatteso non accordo fatto. Serve una mobilitazione dell’Anci affinché su questa partita si faccia un’opposizione dura che ci porti in tribunale». In quale tribunale, non è ancora dato saperlo. Il sindaco spiega che la prossima settimana ci sarà un incontro per verificare la formula giuridica più adatta.

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