NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Dall'arresto per molestie agli adescamenti su Tik Tok: sorvegliato speciale un pedofilo

L'uomo dovrà stare a 500 metri da scuole e parchi e non usare i social

Pedofilia, foto generica (Germogli)

Milano, 26 gennaio 2021 - Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Per tre anni, Gianluca Mascherpa sarà un sorvegliato speciale. Appena uscirà dal carcere, dovrà rispettare due prescrizioni: tenersi a 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati da minorenni (asili, scuole, parchi giochi e impianti sportivi) e non comunicare con loro con nessun tipo di mezzo, a cominciare dai social network. Il provvedimento, proposto dal questore Giuseppe Petronzi sulla base degli approfondimenti investigativi della Divisione Anticrimine ed emesso dalla Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale, va a colpire il pedofilo di 57 anni con un curriculum criminale che risale addirittura alla fine degli anni Novanta. 

Nel 1998, fu accusato di aver abusato sessualmente di una bambina di 10 anni originaria di Arcola, in provincia di La Spezia,e di aver molestato le alunne di una scuola di Carrara dove lavorava come insegnante di educazione fisica; in particolare, l’uomo mostrava alle ragazzine video con contenuti pornografici e approfittava del suo ruolo per palpeggiarle nelle parti intime, fingendo di aiutarle a eseguire correttamente gli esercizi ginnici. Condannato a 8 anni di reclusione e scarcerato nella primavera del 2005 (dopo essere finito nuovamente in cella nel 2001 per aver molestato alcune adolescenti), fu arrestato sei mesi dopo dalla Polizia postale di Firenze insieme a un trentaduenne napoletano, a sua volta con precedenti per molestie su minori. In quel caso, le indagini, partite dalla denuncia dei genitori di due dodicenni di Trento, accertarono che Mascherpa e il complice avevano agganciato decine di minorenni sulle chat e le avevano convinte a inviare scatti a luci rosse in cambio di ricariche telefoniche; l’inchiesta aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di altre sette persone e al sequestro di 70 cellulari.

Finita? No, perché dopo la scarcerazione, avvenuta nel 2010, Mascherpa era rientrato a Milano, a casa di una parente, e si era reinventato istruttore di pallavolo nell’hinterland, tra Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio. E proprio dalla segnalazione di mamme e papà di alcune adolescenti, insospettiti dalle attenzioni morbose del coach, era scattata un’indagine dei carabinieri che aveva portato all’ennesimo arresto nel marzo del 2012: sui social, Mascherpa si presentava coi nickname di «Simoroller» e «Skizzato», celando la sua identità dietro quella inventata di un sedicenne di bell’aspetto appassionato di volley. In tante, tutte minorenni, erano cascate nel tranello, denunandosi davanti alla webcam perché convinte di avere a che fare con un coetaneo o comunque con un ragazzo appena più grande di loro. All’epoca, Mascherpa aveva detto al gip Donatella Banci Bonamici: «Chiedo di essere curato, sono anche disposto a sottopormi alla castrazione chimica».

E ancora: «Ho sempre rifiutato incontri di persona – aveva aggiunto negando gli approcci in palestra –. È nel virtuale che purtroppo scatta in me un meccanismo di eccitazione». Stando a quanto comunicato dalla Questura, col passare degli anni, il pedofilo aveva affinato le sue tecniche di adescamento via web, scovando le sue vittime prima su Facebook e Instagram e di recente anche su Tik Tok, il social lanciato nel 2016 in Cina e bloccato nei giorni scorsi dal Garante della Privacy a seguito della morte a Palermo di una bambina di 10 anni, coinvolta nella sfida estrema «Blackout Challenge».  Attualmente detenuto, Mascherpa diventerà sorvegliato speciale non appena tornerà in libertà: se violerà le prescrizioni, verrà arrestato in flagrante. Intanto, ha accettato di sottoporsi a un programma di recupero per evitare che rimetta in atto quei comportamenti devastanti per la vita di chi li subisce.