Sono stati momenti di grande paura quelli vissuti nella notte tra giovedì e ieri a Marina Centro, quartiere residenziale di Rimini, dove un 16enne modenese, armato di un machete lungo 52 centimetri, ha aggredito e rapinato due turisti milanesi. Fuggito con i soldi e i preziosi delle vittime, il giovane è stato però intercettato e arrestato dai carabinieri, che lo hanno rintracciato nel giro di poco e hanno sequestrato anche l’arma. La vicenda è stata resa nota dall’Usmia (Unione sindacale militari interforze associati), tornata ad accendere i riflettori sulla diffusione crescente di armi bianche tra giovani e giovanissimi e sui pericoli per le divise che si trovano ad operare in un contesto sempre più critico.
Secondo quanto ricostruito, il minorenne si è avvicinato alla coppia di turisti brandendo il machete, minacciandoli e costringendoli a consegnare denaro e oggetti di valore. L’allarme è scattato immediatamente e le pattuglie dell’Arma, già presenti sul territorio per i servizi di controllo notturno, sono riuscite a rintracciare e fermare il giovane poco dopo l’aggressione. L’episodio ha destato grande preoccupazione non solo per la violenza e la giovane età del rapinatore, ma anche per la pericolosità dell’arma utilizzata. A esprimere un plauso per l’operato dei militari è stata la stessa Usmia dell’Emilia-Romagna, che in una nota ha lodato "l’intervento rapido ed efficace" dei carabinieri di Rimini. Al tempo stesso, l’associazione ha lanciato un allarme: "La presenza sempre più diffusa di armi bianche sulle nostre strade, anche tra giovanissimi, è un fenomeno preoccupante e in crescita. Coltellacci, machete e oggetti contundenti circolano ormai con troppa facilità, trasformando episodi di criminalità comune in potenziali tragedie".
L.M.