BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Addio al sindaco Luigi Fumagalli, cordoglio e sconcerto a Vaprio: "Metteva al centro i più fragili"

Ex imprenditore nel settore del packaging, quattro anni fa aveva vinto le elezioni con la Lista civica. Tempo fa era stato sottoposto a trapianto. Complicazioni fatali quando il peggio pareva passato

Addio al sindaco Luigi Fumagalli. Cordoglio e sconcerto a Vaprio: "Metteva al centro i più fragili"

Addio al sindaco Luigi Fumagalli. Cordoglio e sconcerto a Vaprio: "Metteva al centro i più fragili"

Le complicazioni hanno avuto il sopravvento, quando il peggio sembrava passato. Un’ondata di dolore investe Vaprio che ieri mattina si è svegliata con la notizia della morte del sindaco 71enne Luigi Fumagalli. L’ex imprenditore nel settore del packaging e nonno se n’è andato nella notte, dopo mesi di problemi e anni di battaglie contro il male.

È rimasto sul campo fino all’ultimo, durante i terribili nubifragi di inizio novembre era sulle sponde dell’Adda minacciate dalla piena per controllare personalmente il livello del fiume, fra le uscite pubbliche più recenti, l’inaugurazione del nuovo Centro per l’autismo della Fondazione Punto di Incontro, un fiore all’occhiello per la città con "le persona più fragili al centro", ripeteva orgoglioso.

Da tempo combatteva contro un nemico difficile che anni fa l’aveva costretto a un trapianto, di recente aveva subìto un intervento al cuore, ma era già fissato il suo rientro in giunta per fine anno, si è aggravato inaspettatamente durante il ricovero. Impegni e responsabilità ora passano al vice Pierangelo Margutti, ma ci sarà tempo per questo. Adesso c’è spazio solo per il lutto.

Inappuntabile nei suoi completi blu, pragmatico, senza peli sulla lingua, abituato ad affrontare i problemi con un certo piglio, Fumagalli era approdato alla guida del borgo quattro anni fa alla testa della Lista civica Vapriese, area centrodestra, strappando la poltrona al progressista Francesco De Marchis, dopo un mandato del dem Andrea Beretta.

Il suo cruccio più grande era la nuova scuola media firmata Inail, un’opera ereditata che ha sempre osteggiato "per i costi e le ricadute che avrà sui nostri nipoti, che dovranno pagarla", spiegava a ogni nuova puntata della costruzione, che si è inceppata su problemi di progetto.

È lui che ha condotto in porto la “variantina“ attesa da decenni, l’eliminazione della strozzatura medievale del ponte sull’Adda che ogni giorno creava code infinite con inevitabili conseguenze sull’ambiente e sulla qualità della vita dei pendolari impegnati a fare la spola tra riva milanese e bergamasca. Ma prima di andarsene ha dovuto ingoiare il boccone amaro della bocciatura da parte del Tar del nuovo magazzino logistico Lidl, un piano nel quale vedeva "posti di lavoro, dopo la chiusura delle fabbriche".

Un punto di vista che lo mise in posizione diametralmente opposta alla minoranza che denuncia "il consumo di suolo nella valle di Leonardo", ma non riteneva affatto che la partita fosse chiusa. Nell’ultimo intervento sul dossier, meno di un mese fa, il sindaco sottolineava "la correttezza dell’azione del Comune in proposito" e demandava alla sistemazione "di vizi che non dipendono da noi" la ripartenza della costruzione. Un duello del quale non vedrà più la fine.

I funerali sono stati fissati martedì alle 15.30, in San Nicolò, la camera ardente è alla Casa del commiato in via Mazzini.