Acqua potabile, decreto anti-spreco L’idroelettrico proroga le forniture

Fontana firma il provvedimento. Dagli impianti valtellinesi autonomia fino al 31 luglio, altrove solo per 7 o 10 giorni

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di Giambattista Anastasio

L’accordo raggiunto ieri tra la Regione Lombardia e i gestori degli impianti idroelettrici garantirà all’agricoltura acqua per qualche settimana in più del previsto. Quello raggiunto a livello nazionale tra i presidenti di Regione, la Protezione Civile e il Governo consentirà, invece, di concordare i parametri in base ai quali si potrà ottenere – in automatico, senza contraddittorio – lo stato d’emergenza. Infine, in serata, ecco il decreto firmato da Attilio Fontana, che, dichiarando lo "stato d’emergenza regionale", vuole essere al tempo stesso un monito e un aiuto per i Comuni lombardi perché varino misure che riducano i consumi d’acqua per uso potabile. In estrema sintesi sono queste le tre novità emerse ieri sul fronte dell’emergenza siccità.

In mattinata si è tenuta una nuova riunione del tavolo costituito dalla Giunta regionale con le aziende che gestiscono gli impianti idroelettrici lombardi ed è stata decisa una proroga delle misure prese il 16 giugno, col risultato di allontanare di qualche settimana il rischio di lasciare i campi e le risaie all’asciutto. Nel dettaglio, per quanto riguarda l’asta del fiume Adda, la Regione e le aziende dell’idroelettrico con impianti in Valtellina hanno concordato di continuare a turbinare 4 milioni di metri cubi d’acqua al giorno fino al 31 luglio. "Una scelta – spiega Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna – possibile grazie alla collaborazione dei gestori, come ovvio, e, in particolare, grazie alla riattivazione dell’impianto Enel di Alpe Gera (Sondrio ndr), un impianto ora in manutezione ma sul quale si potrà contare dal 9 luglio. Poi ecco il milione di metri cubi di acqua che da oggi e per i prossimi 10 giorni sarà rilasciato nel lago d’Iseo. Infine i 250mila metri cubi al giorno che per un’altra settimana saranno rilasciati al Serio e al Brembo". Questo il puzzle di misure e numeri attraverso il quale si cercheà di raggiungere l’obiettivo "di sostenere il comparto agricolo lombardo almeno per la prima stagione irrigua". Quanto ai rapporti tra le Regioni e il Governo, nel corso di una riunione a porte chiusea alla quale hanno partecipato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza dei governatori, e Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, si è concordato di rendere automatico l’ingresso delle Regioni nello stato d’emergenza individuando insieme i parametri in base quali questo possa essere dichiarato.

In serata, ecco il decreto firmato dal presidente lombardo, Attilio Fontana, che resterà in vigore fino al 30 settembre. Con questo provvedimento si "raccomanda a tutti i cittadini di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile". Inoltre "la Regione mette a disposizione dei sindaci uno schema di ordinanza su risparmio idrico e limitazioni per l’uso dell’acqua potabile, raccomandandone l’adozione". Ancora, "il decreto raccomanda ai Comuni di limitare il più possibile l’impiego dell’acqua potabile per attività per le quali non è necessaria (ad esempio il lavaggio strade, l’irrigazione dei parchi e degli impianti sportivi)" ed "esplicita la necessità che gli enti competenti pongano in essere le azioni necessarie a contenere le conseguenze della crisi idrica, compresa l’attivazione di fonti alternative di approvvigionamento".

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