Lainate (Milano) – I fendenti sferrati in rapida successione con una lama a serramanico. Tutti indirizzati al petto. La vittima fa un paio di passi, sussurra qualcosa e crolla a terra. L’aggressore è già in fuga, con giubbotto, portafogli e smartphone dell’anziano. Il volo in elicottero per salvare la vita al ferito e l’indagine dei carabinieri che corre parallela negli stessi minuti, con l’arresto quasi immediato dell’accoltellatore. Il raid choc è andato in scena qualche minuto prima delle 22.30 di ieri in via Pagliera a Lainate.
Il pensionato sessantasettenne Antonio P., nativo della provincia di Cosenza, era appena uscito da una trattoria dove cena ogni sera dopo essere uscito dal centro sportivo della società calcistica Lainatese, dov’è responsabile del bar: dopo aver salutato un amico, si è incamminato verso la macchina, ma ha fatto poca strada. All’improvviso, gli è piombato addosso il quarantatreenne pregiudicato Livio Fais, che lo ha colpito per cinque volte per derubarlo del giubbotto, che conteneva il portafogli e lo smartphone. Coltellate al torace. Per uccidere.
L’allarme è scattato immediatamente: l’amico del sessantasettenne si è voltato e si è accorto di quello che era appena successo. I sanitari di Areu hanno trasportato il ferito all’ospedale di Varese con l’elisoccorso. I primi bollettini medici escludono il pericolo di vita, anche se la prognosi resta riservata: ieri pomeriggio è stato trasferito nel reparto di Chirurgia toracica del centro clinico.
"L’ho sentito al telefono – dice Luca Borsatti, presidente della Lainatese –. Mi ha detto di sentirsi meglio rispetto alla sera precedente, ma era ancora molto scosso: siamo in ansia per lui, è una figura importantissima per noi". I militari della stazione di Lainate e della Compagnia di Rho, coordinati dal maggiore Daniela Nuzzo, hanno subito avviato gli accertamenti investigativi per risalire all’autore del brutale agguato.
Decisive le dichiarazioni del testimone e soprattutto le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno fornito ai carabinieri indicazioni fondamentali sulla fisionomia dell’aggressore e sul percorso fatto nei minuti immediatamente successivi. Un percorso molto breve, visto che lo stabile in cui vive Fais dista poche centinaia di metri. Il quarantatreenne era in casa, con un evidente taglio alla mano destra: ha ammesso le sue responsabilità e consegnato agli investigatori il coltello, dando poi indicazioni per far ritrovare la refurtiva. L’uomo, che vive da solo a Lainate e che risulta avere precedenti per armi e una segnalazione per consumo di stupefacenti, è stato arrestato con le accuse di tentato omicidio e rapina aggravata.
Stando a quanto emerso dagli approfondimenti d’indagine, Fais, che compirà 44 anni il prossimo 31 gennaio, avrebbe colpito a caso: inizialmente si era pensato che potesse aver puntato il pensionato nell’ipotesi che avesse con sé i soldi dell’incasso del bar, ma in realtà questa pista è subito tramontata. Di più: non risulta che i due si conoscessero. Ora tutte le attenzioni sono concentrate sulle condizioni di salute del pensionato: la speranza è che possa riprendersi il prima possibile da un raid che poteva costargli la vita.