LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Il piano di A2A per combattere il crollo delle nascite: 3.250 euro all’anno per i dipendenti che fanno un figlio

La società presenta Life Caring, il piano da 120 milioni di euro in 10 anni per sostenere i neo genitori. Il rapporto shock della Bocconi: “Nei prossimi 50 anni l’Italia perderà 14 milioni di cittadini”

Incontro Demografia e azienda A2A all’Università Bocconi

Incontro Demografia e azienda A2A all’Università Bocconi

Milano – In Italia si fanno pochi, pochissimi, figli. Il nostro Paese sta attraversando un lungo inverno demografico, iniziato nel 1970, tanto che gli esperti parlano ormai da anni di "glaciazione demografica". Una stagione che - in base alle previsioni - porterà a perdere nei prossimi 50 anni circa 14 milioni di abitanti: dagli attuali 59 milioni si arriverà a meno di 46 milioni nel 2080. E questo nonostante il costante apporto dei cittadini stranieri.

Il rapporto

Il quadro emerge dal rapporto “La natalità e le sfide della genitorialità in Italia“ realizzato dall’Università Bocconi in collaborazione con A2A, in occasione della presentazione di Life Caring, il piano di welfare aziendale di A2A che mette sul piatto 120 milioni di euro in 10 anni per misure a sostegno della genitorialità e che si pone come modello di riferimento per tutte le grandi imprese del Paese.

Welfare pubblico in crisi

Il crollo della natalità in Italia, che posiziona il nostro Paese tra gli ultimi a livello globale, secondo gli analisti non è neanche più un’"emergenza", visto che ormai l’andamento al (netto) ribasso è una costante consolidata da anni. A questo si aggiunge il crescente numero e peso sociale degli anziani (oltre i 65 anni), che nel 2050 rappresenteranno il 34,5% del totale. I dati insomma non lasciano spazio a dubbi e dibattiti. “Oltre a tutte le sfide che gli Stati hanno davanti nei prossimi anni - ha sottolineato Francesco Billari, rettore della Bocconi e demografo di fama mondiale - da quella climatica a quella energetica, per l’Italia c’è anche quella demografica. Una sfida che il welfare pubblico, con i suoi cronici problemi di budget, non è più in grado affrontare da solo. Serve quindi un nuovo modello di welfare e in questo senso le imprese hanno un ruolo fondamentale”. Un’indicazione alla quale fa eco la domanda che apre lo studio realizzato dalla Bocconi: "Non chiederti cosa farà la demografia all’economia, chiediti cosa può fare l’economia per la demografia".

Il piano di A2A

Una risposta arriva appunto dal piano Life Caring elaborato da A2A per i propri dipendenti, cresciuti l’anno scorso di circa 1.200 unità (assunti a tempo indeterminato). Un piano che prevede un investimento complessivo in dieci anni di 120 milioni di euro. Soldi che la multiutility utilizzerà innanzitutto per un contributo fino a 3.250 euro all’anno per i primi tre anni di vita del figlio del proprio dipendente. Che diventano 700 euro dai 4 ai 6 anni, 300 euro dai 7 agli 11 anni e 200 euro dai 12 ai 18 anni. A questi soldi si aggiunge poi il contributo baby sitter di 450 euro dai 4 ai 10 anni e il contributo campus estivo di 800 euro dai 6 ai 13 anni.

Non solo aiuti economici

Questo per quanto riguarda l’aspetto economico del sostegno ai nuovi genitori: misure che in base alle esperienze realizzate da aziende estere sono associate a un aumento medio del 12,7% nelle intenzioni di fecondità dei dipendenti. Ma il freno italiano alla procreazione non ha solo una causa economica. La questione di fondo riguarda la risposta che i cittadini, arrivati a un certo punto della loro esistenza, danno alla domanda di fondo: "Un figlio migliorerà la mia vita?".

Congedi e smart working

Gli aiuti economici contribuiscono a una risposta affermativa (il caso della Francia è abbastanza evidente), ma la qualità della vita riguarda anche altri indicatori. Per questo il piano di A2A mette in campo anche misure che riguardano il tempo: un mese aggiuntivo di maternità retribuito al 100% alle mamme e un mese di congedo retribuito al 100% per tutti i neopapà. Ai quali si aggiungono le agevolazioni per lo smart working dei neo genitori. Insieme a questo ci sono poi gli aspetti culturali, perché mentre temi come la lotta all’invecchiamento sono una costante nell’interesse dei cittadini, il tema della genitorialità resta marginale. Per questo il piano A2A prevede percorsi dedicati ai manager e ai neo-genitori per adeguare i ritmi lavorativi alla realtà imposta dall’arrivo di un bambino, e attività di sensibilizzazione per avvicinare tutti i dipendenti ai temi legati alla genitorialità.

Vogliamo essere d’esempio

“Quello che abbiamo messo in campo insieme ai sindacati è un’ecosistema di interventi - ha spiegato Roberto Tasca, presidente di A2A - perché un solo tipo di sostegno non basta. Le aziende hanno dimostrato di avere una maggiore capacità di gestione delle risorse economiche rispetto allo Stato, per questo è giusto che si misurino con le risposte da dare alle sfide che ci pone il futuro, ad iniziare dalla crisi della natalità".