ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

A caccia di tumori polmonari grazie al sostegno di Airc

In piazza per la scienza con "cioccolatini della ricerca" e l’iniziativa Love Design

di Annamaria Lazzari

Identificare dei segnali precoci nel sangue, attraverso la biopsia liquida, per migliorare il beneficio della diagnosi precoce del cancro al polmone. Il progetto in carica a Gabriella Sozzi, direttore della struttura complessa di Genomica Tumorale all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, con il suo team di ricercatori, tecnici di laboratorio, dottorandi e borsisti (circa 15 persone), è uno dei tanti che Fondazione Airc sostiene con continuità. Nel solo 2021 l’investimento di Airc supera i 125 milioni di euro a sostegno complessivamente di oltre 5mila ricercatori. Scienziati e medici non possono permettersi battute d’arresto perché il cancro è un’emergenza perenne: in Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumore. Ciascuno può sostenere la ricerca targata Airc con un gesto semplice. Nell’ambito de "I Giorni della Ricerca" domani, 6 novembre, i volontari Airc tornano in numerose piazze a Milano (ad esempio in corso Vittorio Emanuele II, davanti alla chiesa di San Carlo) e nel resto d’Italia per distribuire i Cioccolatini della Ricerca (con una donazione di 10 euro). Inoltre il Comitato Lombardia di Fondazione Airc, con Adi, lancia la decima edizione di Love Design®, iniziativa biennale che coinvolge il mondo del design a supporto della ricerca oncologica (per partecipare lovedesign.airc.it fino al 7 novembre).

Professoressa Sozzi, di cosa si occupa il suo progetto di ricerca?

"Grazie al sostegno di Airc da anni nel nostro istituto applichiamo il concetto di biopsia liquida (prelievo di sangue sul quale possono essere eseguite analisi molecolari ndr) alla diagnosi precoce, ricercando in particolare dei biomarcatori per la diagnosi precoce del cancro del polmone. L’aspetto è decisivo perché si tratta di una malattia che se diagnosticata in fase avanzata è difficilmente curabile, mentre se il tumore è piccolo può essere curato bene. Abbiamo lanciato uno studio clinico reclutando oltre 4mila forti fumatori che abbiamo seguito per oltre 6 anni, con l’obiettivo di mettere a punto un algoritmo di rischio per identificare precocemente quelli che si sarebbero ammalati. Per questo abbiamo usato un test su sangue che va a ricercare piccoli Rna messaggero, un’informazione genetica che il tumore - come le cellule normali - usa per produrre proteine. Abbiamo identificato una combinazione di 24 piccole molecole che ci ha permesso di discriminare, dosando gli Rna messaggeri, i soggetti con un rischio più alto di ammalarsi. Lo studio è ormai in fase di conclusione".

Ci sono anche applicazioni terapeutiche della biopsia liquida?

"Non è materia del nostro studio ma è possibile ricercare nel sangue mutazioni del Dna tumorale, segnalando che il paziente non risponde alla terapia in corso e bisogna modificarla. È importante però ribadire che la stragrande maggioranza dei tumori polmonari sono legati al fumo. Non ci stanchiamo mai di raccomandare la cessazione del fumo e l’adozione di corretti stili di vita come prevenzione primaria".