Contrabbando di petrolio, l’imprenditore russo arrestato a Malpensa estradato negli Usa

Artem Uss, figlio del governatore di un territorio siberiano, era accusato anche di traffico di tecnologie militari

Artem Uss

Artem Uss

Milano – Dev’essere estradato negli Stati Uniti Artem Uss, l'imprenditore russo e figlio Alexander Uss, governatore del territorio siberiano di Krasnoyarsk, il 17 ottobre, su mandato d'arresto internazionale dell'autorità giudiziaria di New York, all'aeroporto di Malpensa.

Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano che ha riconosciuto le accuse contestate di contrabbando di petrolio dal Venezuela verso Cina e Russia con elusione delle sanzioni e di frode bancaria, ma non quelle di contrabbando di tecnologie militari dagli Usa verso la Russia né quella di riciclaggio. La difesa può fare ricorso in Cassazione e per ora Uss, ai domiciliari, resta in Italia.

La Procura generale milanese aveva dato parere favorevole all'estradizione chiesta dagli Usa per tutte le accuse contestate all'imprenditore. Nella scorsa udienza si era discusso anche in relazione ai chiarimenti, richiesti dalla Corte e forniti dagli Stati Uniti, sull’eventuale trattamento carcerario che sarà disposto nei confronti di Uss.

Si tratta di un caso delicato, data la situazione geopolitica attuale, con la guerra in Ucraina in corso, come precisato nelle stesse informazioni fornite nei giorni scorsi dagli Usa. La Procura generale, rappresentata in aula dalla procuratrice Francesca Nanni, aveva spiegato che il quadro geopolitico, però, non deve influire sulle condizioni detentive del 40enne.

Uss, difeso dai legali Vinicio Nardo e Fabio De Matteis, si è sempre dichiarato innocente e ha chiesto di essere consegnato alla Russia. Su di lui, infatti, pendeva anche una richiesta di estradizione di Mosca, arrivata in Italia a novembre, per una non meglio precisata accusa di riciclaggio.

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