
25 Aprile, cerimonia a Palazzo Marino, a Milano
Milano, 25 aprile 2020 - "Il 25 aprile conserva oggi il suo valore e significato a distanza di tre quarti di secolo, e mantiene intatta la sua carica rivoluzionaria". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo discorso a Palazzo Marino, dove si è tenuta una cerimonia ristretta per celebrare la Festa della Liberazione. Quella data fu una "rivoluzione" perchè rappresentò la sconfitta di "una dittatura e creò una nuova Italia; aprì la strada al cambiamento radicale che ha modificato a fondo il nostro Paese".
Il primo cittadino ha sottolineato: "Il 25 aprile per me ha sempre avuto una grande importanza e un significato particolare. Per questo è un dolore non poterlo festeggiare in mezzo ai miei concittadini e mi rattrista non vedere le strade della nostra città piene di donne, uomini e giovani in festa, come è sempre accaduto negli anni passati. La situazione di emergenza che stiamo attraversando ci impone purtroppo di mantenere un profilo basso anche in questa occasione". "Ma in collaborazione con l'Anpi abbiamo fatto il possibile per dare il massimo risalto a questa cerimonia", ha aggiunto.
Poi, in merito alla situazione difficile che ci troviamo oggi ad affrontare a causa del coronavirus, Sala ha detto: "E' un banco di prova per l'Italia e un'occasione per richiamarci all'umiltà. Milano e la Lombardia hanno sempre macinato record e primeggiato, ma con questa epidemia hanno riscoperto la loro fragilià: si sono trovate disarmate di fronte a un nemico cosiìsubdolo". Il Covid "ci ha fatto toccare con mano l'importanza di essere parte di una grande nazione e di un'insieme più grande", ha riflettuto il sindaco. Basta pensare ai "medici che da tutta Italia rischiando la propria salute sono venuti nei nostri ospedali ad aiutare. Un gesto che rimane nei nostri cuori".
E ancora: "Alla battaglia che stiamo combattendo l'Europa deve partecipare da protagonista: sono convinto che in questi mesi si giochi una partita cruciale per il futuro dell'Unione. Serve uno slancio senza precedenti, serve una visione per il futuro, servono cuore e coraggio. Credo che la volontà di far fronte comune, superando egoismi e divisioni, sia molto forte nei cittadini europei, sia molto più forte di quello che ancora oggi appare dai vertici istituzionali Bruxelles. Anche se vediamo che un percorso è stato intrapreso dobbiamo pensare al domani e prepararci a ripartire con ancora più voglia di fare".
Durante la cerimonia, ha preso la parola anche il presidente dell'Anpi di Milano, Roberto Cenati, che ha voluto ringraziare in primis "i dipendenti del Comune che oggi hanno posto dei fiori sulle oltre 400 lapidi dei partigiani". In merito alla "fase drammatica che mai ci saremo immaginati di oggi - ha poi detto - dobbiamo fare nostri i valori dei combattenti per la liberta', come quelli degli gli oppositori politici, dei deportati e degli ebrei milanesi. Sono i valori di solidarieta', di dedizione al bene comune e dell'interesse collettivo, dell'unita'. Valori che sono in netto contrasto con i nazionalismi e con la deriva xenofoba, razzista e antisemita che purtroppo sta pervadendo l'Europa e l'Italia". Cenati ha concluso lanciando l'idea di "un grande concerto alla Scala di per celebrare la rinascita della città e del Paese dopo l'epidemia di Coronavirus, come quello che Arturo Toscanini tenne l'11 maggio del 1946 per dire che Milano e l'Italia erano rinate dopo la guerra".
Infine, la presidente provinciale di Libera, Lucilla Andreucci ha voluto sottolineare come "l'uguaglianza sia cio' per cui hanno combattuto i partigiani. Un'uguaglianza di diritti e di opportunita' come bene condiviso. Questo e' cio' che crea il senso vero di una comunita' e di una patria. L'uguaglianza e' il fondamento di ogni giustizia. Oggi il dramma del contagio sta scavando in modo sempre piu' crudele un solco delle differenza, gia' vasto. Ma c'e' una nuova resistenza: una resistenza etica che non permetta a chi sa approfittare delle emergenze e delle fragilita', di infiltrarsi e sfruttare il disagio. La vera sfida e' che nessuno sia abbandonato e scartato nella lotta per una vita degna. I tempi sono strettissimi e siamo gia' in ritardo".