PAOLO GALLIANI
Cosa Fare

Un Ferragosto per tutti i gusti: tra sciatt e filetti c’è il Poke Bowl

A Milano una vasta scelta di locali in cui lanciarsi per scoprire i sapori provenienti da ogni parte d’Italia

Locali

Milano - Una bolla di Casera rivestito da una crosta di grano saraceno che in Valtellina chiamano Sciatt. Ha il dono di trascinare in Valtellina chi lo assaggia, assieme alla trota affumicata salmonata, agli gnocchi di mascherpa e allo Scimudin, formaggio fresco a pasta molle, leccornie annunciate da una curiosa "granita con Campari e pompelmo" che Emma Marveggio si premura di proporre nel suo bel "rifugio urbano" Sciatt à Porter, nella milanesissima via Monte Grappa. Come trovarsi in montagna senza nemmeno andarci. Ed è illuminante: il buon cibo che fa viaggiare; che libera dalla frustrazione di un Ferragosto in città; e che diventa il viatico per la scoperta di locande e trattorie dove si è colpevolmente tardato a fare tappa. Perché se la metropoli lombarda in versione estiva è spesso una caccia al tesoro tra attività commerciali "Chiuse per ferie", sono numerosi i ristoranti che tengono botta e propongono, per il 15 agosto, una tavola buona a costi ragionevoli (mediamente 35-60 euro), riuscendo ad aggiungere un l’accoglienza forse anche più personalizzata di quella garantita nel resto dell’anno. Della serie: non c’è che da scegliere. E se domani i carnivori apprezzeranno l’apertura di Mannarino, "macelleria di quartiere con cucina" (popolarissime le sue "bombette" pugliesi) nelle sedi di piazza De Angeli e via Fiamma, terranno in considerazione anche le proposte della "Filetteria Italiana" che a Ferragosto accoglierà gli ospiti in Ripa di Porta Ticinese,corso Garibaldi e in altre 3 sedi meneghine.

Pizzerie aperte? Tante. Tra le altre, quelle del brand "Quore Italiano" con alcune specialità fuori menù inventate dagli chef Tymur Isayev e Francesco di Marco. Tra i locali da consigliare agli "stanziali" del Ferragosto, "La Rava e la Fava" di via Principe Eugenio, ottimo rapporto qualità-prezzo e una cucina piemontese ineccepibile (imperdibili i Gobboni di Vercelli e i ravioli del Plin al Bra); e il "13 Giugno" di Saverio Dolcimascolo, ristoratore palermitano che in via Goldoni non mancherà di sedurre i clienti con i suoi antipasti crudi, le paste mediterranee e le specialità siciliane. In cima ai "best of" del Ferragosto a Milano, due indirizzi dove a firmare stile e cucina ci soni due donne. La bravissima Alice Delcourt con i suoi piatti golosi impregnati di cultura alimentare (il top: il ceviche di trota della Val d’Adamello), nell’impagabile "Erba Brusca", in fondo al Naviglio Pavese (domani aperto a pranzo). E poi lei, Maida Mercuri, patronne e ispirata sobillatrice di sapori, che ha fatto del suo Pont de Ferr, in Ripa di Porta Ticinese, un’oasi culinaria tra le più gettonate della città e che proporrà un Ferragosto serale, tra un "calamaro in tre cotture", i "ravioli ripieni di baccalà" o un menù "Follia" (da 65 euro) di 6 portate. In cerca di un luogo-sintesi dalle evocazioni vacanziere, nulla di meglio del "Gud Milano" all’interno dei Bagni Misteriosi, a ridosso del Teatro Parenti, atmosfera stile "infradito", cocktail Hawaian Gud Mood a base di Bombay Dry Gin e piatti spezza-fame firmati dallo stellato Stefano Cerveni come i Poke Bowl di riso interpretate con ingredienti italiani. Per la cronaca, stasera, dalle 19 alle 22 verrà garantita la balneazione notturna accompagnata dall’aperitivo a bordo vasca. Giusto per ribadire il concetto: non conosce il bello del Ferragosto chi non lo ha mai aspettato e vissuto in città.