ANDREA SPINELLI
Cosa Fare

Enrico Rava al Blue Note. “Il jazz italiano è senza paura”

The Fearless Five è il progetto con il trombettista torna domenica e lunedì per due notti ad alto potenziale

Enrico Fava sarà al Blue note di Milano nel weekend

Enrico Fava sarà al Blue note di Milano nel weekend

Milano, 2 febbraio 2024 – Impavido fin dal titolo, ispirato a quello di un suo brano del ‘78, The Fearless Five è il progetto con cui Enrico Rava torna domenica e lunedì al Blue Note per due notti ad alto potenziale.  Lo sa bene il pubblico che ha già esaurito entrambi i concerti. Una doppia coppia di appuntamenti che offre al trombettista italiano più stimato nel mondo l’opportunità di sottolineare i talenti giovanili di alcune delle sue “scommesse” più recenti.

Rava, questo Quintetto “senza paura” come nasce?

“Col chitarrista Francesco Diodati suoniamo assieme già da diverso tempo, mentre il contrabbassista Francesco Ponticelli aveva fatto parte di un mio gruppo già una decina di anni fa. Gli altri, vale a dire Evita Polidoro, batteria, e Matteo Paggi, trombone, li ho incrociati a Siena, dove in estate tengo un seminario di tre giorni molto ben frequentato. Pure Ponticelli, al tempo, l’avevo incontrato lì. I seminari sono tra le poche occasioni che si hanno per entrare in contatto con nuovi talenti”.

Perché?

“Perché in Francia, tutti passano da Parigi, in Gran Bretagna da Londra, in Olanda da Amsterdam, ma in Italia no; ci sono tante scene locali, però mancano i crocevia. La Sicilia, ad esempio, è piena di musicisti pazzeschi che nessuno conoscerà mai perché non varcano i confini dell’isola. E così in Veneto o in Toscana”.

Pure in Lombardia?

“A Milano ci sono musicisti straordinari che puoi sentire solo qui. Ne cito uno per tutti, Gigi Cifarelli, chitarrista eccezionale che da anni suona solo in città. E così i fratelli Gianni ed Enzo Lo Greco. O lo straordinario Paolo Tomelleri, sassofonista e clarinettista di gran successo… a Milano”.

Il gran momento del jazz italiano continua?

“Direi proprio di sì se solo l’anno scorso la più importante rivista newyorkese di musica afroamericana diceva che la scena jazz italiana è la più interessante dopo quella americana. Basta pensare che la Polidori, alla batteria in questo mio quintetto, ha suonato nel gruppo di Dee Dee Bridgewater ed è arrivata seconda, fra i nuovi talenti, nel Top Jazz 2023, il prestigioso referendum annuale dei critici della rivista Musica Jazz”.

Se The Fearless Five è il suo presente, il futuro qual è?

“Fra una ventina di giorni, in studio a Roma, registro con questa formazione un nuovo album. A cui ne seguirà poi, forse, uno dal vivo in estate. Ma ad 84 anni non spingo troppo avanti la mia progettualità”.