
Andrea Bertolacci (Alive)
Milan, 21 agosto 2015 - Il Milan dei grandi investimenti, quello che ha voglia di tornare a vincere lo scudetto, è pronto a dare filo da torcere alla Juventus. Ne è convinto Andrea Bertolacci, uno dei volti nuovi del club rossonero. Andrea, con che obiettivi si presenta al via di questa stagione? «Spero di ripetere quanto fatto nell’ultimo anno, cercando di confermare le mie qualità e raggiungere un obiettivo importante con questa maglia». Sì, ma a questo punto qual è l’obiettivo? Berlusconi l’altra sera ha parlato di scudetto... «Quando indossi una maglia così importante come quella del Milan e arrivi da due stagioni negative hai una grande voglia di riscatto; alla luce anche della campagna acquisti estiva, l’obiettivo non può che essere alto. Non voglio dirlo per un insieme di cose, sappiamo che sarà un campionato lungo ma sicuramente affascinante. Perché il Milan tornerà a fare il Milan, l’Inter ha speso molto, la Roma si è rafforzata e Napoli e Fiorentina sono ottime squadre». Ha lasciato fuori da questo quadro la Juventus... «Negli ultimi anni ha dimostrato di essere un gradino sopra, sta alle altre comunque dimostrare di essere squadre di alto livello. Se è ancora la squadra da battere? Sarà il campo a dirlo, staremo a vedere». Certo è che una Juve senza Pirlo, Vidal e Tevez incoraggia a sognare in grande... «Da qui al 31 agosto magari arrivano nuovi innesti e staremo a parlare di altro. Certo, hanno perso tre giocatori fondamentali, ad oggi vedo una Juve indebolita rispetto agli anni scorsi». Un bilancio di questi primi due mesi al Milan? «Davvero una grande famiglia». E’ il punto più alto della sua carriera? «Per il 95% dei calciatori essere al Milan è il punto più alto della carriera, perché indossi la maglia più importante in Italia». Cosa ne pensa di Mihajlovic? «È come me l’aspettavo, un allenatore esigente che cura molto i dettagli e ti dà sempre la carica; la sua personalità è determinante per una squadra come il Milan che deve ricostruire». Sente il peso dei 20 milioni spesi per averla? «Per me è motivo orgoglio, ma vedo il Milan come un punto di partenza. Qui voglio ripetere quanto di buono fatto finora e raggiungere grandi traguardi». La nazionale? «Certo, ma tutto passa tramite il club, il Milan deve essere un trampolino di lancio». Il 20 febbraio 2011 gol alla Juve con la maglia del Lecce; il 29 aprile 2015 gol al Milan con il Genoa. Bertolacci segna solo gol importanti a squadre importanti... « Il gol alla Juventus è difficile da dimenticare, è stato il primo in A per me; quello al Milan, poi, è stato anche bello. Ai tifosi dico che devono aspettarsi delle buone prestazioni e se poi arriveranno anche i gol, ben vengano». Come giudica il comportamento della Roma? «La loro volontà era di tenermi a Trigoria e investire su di me, però quando è arrivata la chiamata del Milan abbiamo deciso di comune accordo che non si poteva dire di no». Il compagno che l’ha incuriosita di più? «Tutti ottimi calciatori, ma dico Ely. Dopo la B fai un salto di qualità notevole giocando nel Milan, ma sta dimostrando ottime qualità, è forte e affabile». Cosa ne pensa delle voci su Soriano e Ibra? «Ibra ha fatto la storia e Soriano ha dimostrato di avere delle qualità; la rosa è competitiva e molto forte, se dovessero arrivare rafforzerebbero una squadra che di per sé ha già molta qualità».