Rivoluzione verde e idrogeno, Mantova capofila dell’energia pulita per industria e trasporti

Mantova, un impianto di produzione di idrogeno alimentato dal sole nascerà grazie a un investimento pubblico-privato di oltre 60 milioni. Al fianco di Sapio (e Renhive) la Provincia protagonista della eco-svolta

Il fotovoltaico è tra le energie pulite del futuro prossimo

Il fotovoltaico è tra le energie pulite del futuro prossimo

Mantova – Acqua che diventa energia e poi torna a essere acqua: il sogno di una transizione energetica a costo zero per l’ambiente, coltivato dalla Regione Lombardia con vari progetti di impianti all’idrogeno, a Mantova sta marciando più veloce che altrove. È recentissima la notizia dello sblocco dei finanziamenti lombardi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la riconversione di aree dismesse in centri di produzione di energia verde.

Dei 33milioni e mezzo di euro distribuiti dal bando di Regione Lombardia (ai quali hanno concorso 13 progetti, 9 dei quali ammessi) la fetta più cospicua, di 20 milioni di euro (portando il totale dei fondi Pnrr a 30 milioni), è andata a quello mantovano. il piano presentato da Sapio, in convenzione con Renhive (che investiranno altri 30 milioni), è finalizzato a realizzare a Mantova un impianto per la produzione annua di 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno da destinare in parte all’uso industriale locale, in parte ai mezzi di trasporto stradali, navali e ferroviari, in parte al teleriscaldamento.

Il progetto è stato presentato in pubblico ieri alla presenza del presidente della Provincia Carlo Bottani, e di quelli di Sapio, Alberto Dossi e di Renovo (per Renhive) Stefano Arvati. La valle mantovana dell’idrogeno è un sogno a impatto zero: attualmente l’idrogeno viene ottenuto dal metano e la lavorazione rilascia Co2 (che però Sapio riconverte). Coi nuovi impianti, il metano è sostituito dall’acqua e la lavorazione sfocia nel rilascio di solo vapore, che ridiventa acqua. All’infinito. L’energia necessaria nelle nuove centrali, poi, deriverà dal sole e da altre fonti rinnovabili. In complesso verrano tagliate 14mila tonnellate l’anno di emissioni di Co2.

L’impianto di Valdaro ha marciato più velocemente del previsto grazie alla collaborazione tra enti locali e privati. Proprio dalla Provincia è arrivato un ulteriore impulso: un secondo bando europeo che finanzia, tra l’altro, una stazione di rifornimento trimodale raggiunta da un idrogenodotto appositamente realizzato per essa. Autobus, treni e navi, soprattutto vista la contiguità del porto fluviale, potranno essere alimentati dall’idrogeno verde.

Nove milioni di finanziamento aggiuntivi - veicolati dal bando Interregional Innovation Investment e in attesa anche del bando europeo “Hydrogen Valley Small Scale”, sono il ‘bottino’ incassato dall’ente territoriale, supportato dal suo ‘braccio operativo’, la società Agire. Sarà sempre Sapio a partecipare all’avventura, assieme a Tea, società che gestisce l’erogazione di energia nel Mantovano, Apam (l’azienda locale dei trasporti) Iveco e Confindustria Mantova.

L’impianto potrà fornire 1.500 tonnellate di idrogeno l’anno, 300 delle quali indirizzate al teleriscaldamento, ma anche al polo logistico che sta crescendo attorno al porto mantovano e ai suoi trasporti su gomma, agli autobus pubbici per la città. L’impatto positivo sull’ambiente è sintetizzato da una semplice cifra, citata dal presidente di Sapio Dossi: "Un veicolo pesante alimentato a idrogeno verde risparmia in emissioni nocive 107 tonnellate equivalenti di Co2 l’anno".

In uno scenario futuro le cifre si impennano se applicate a treni e battelli fluviali. Ieri è stato ricordato che Mantova è arrivata a produrre il 20% dell’energia elettrica lombarda il 9% di quella nazionale, ma a un prezzo ambientale altissimo. Ora il territorio avrà un ruolo chiave nella transizione in senso opposto e ambisce a diventare un modello nazionale ed europeo.