
Giampiero Ventura (Alive)
Mantova, 12 settembre 2016 - "Appartengo a quella schiera di persone che amano il gesto atletico, quel gesto che scatena emozioni". Così si è presentato al Festivaletteratura il ct della Nazionale italiana di Calcio, Gian Piero Ventura: "Il calcio per me è prima di ogni cosa una passione e di conseguenza l'ho vissuto, lo vivo e lo vivrò con entusiasmo e al tempo stesso con la consapevolezza che nel momento in cui non mi divertirà più lo lascerò ad altri". L'incontro è stato promosso da Eni, partner del Festival e top sponsor delle 17 squadre nazionali della Figc. Sul palco allestito a piazza Castello, il ct ha parlato del suo amore viscerale per il calcio: "Purtroppo oggi fa più notizia una frase o un comportamento tenuto dagli addetti ai lavori fuori dal terreno di gioco che un'azione in velocità, un dribbling, una rovesciata, un colpo di tacco e via dicendo".
Ventura ha poi sottolineato ancora una volta il suo desiderio di puntare sui giovani: "Rispetto a qualche decennio fa non vi sono grandi opportunità per emergere. Mi ricordo ancora quando allenando il Bari nella gara d'esordio con il Milan a San Siro feci debuttare Bonucci e Ranocchia. Da ct - ha proseguito - sto tentando di organizzare stage dedicati a giovani di 20/22 anni per consentire loro di crescere, senza il timore che sbagliando gettino al vento l'opportunità di vestire la maglia azzurra. Il mio intento è quindi quello di riuscire a costruire un gruppo di ragazzi che possano al momento opportuno dimostrare il loro talento".