Stefano Bollani all’Esedra di Palazzo Te: piano solo nel segno dell’improvvisazione

Il musicista atteso domenica sera a Mantova. Tanti i progetti per l’autunno-inverno, dal ritorno in televisione con la moglie all’idea di nuove colonne sonore

Stefano Bollani al pianoforte

Stefano Bollani al pianoforte

Mantova – Concerto “fiorito” per Stefano Bollani domenica sera all’Esedra di Palazzo Tè. L’esibizione di piano solo che lo riporta a Mantova parte dal repertorio dell’ultimo album “Blooming” per spaziare, senza bussola né passaporto, dal Brasile a Carosone, da Gershwin a Nino Rota.

"Un omaggio all’arte dell’improvvisazione, un invito a vivere nel presente e a godersi un qualcosa che succede in quel momento e basta", lo definisce lui, 50 anni, in scena senza scaletta, ma solo con un’idea di percorso da seguire. "I brani nel jazz, diventano sempre un pretesto per far accadere qualche cosa".

A fine estate cosa c’è per lei oltre ai concerti?

"Esauriti i cinque che ho ancora in agenda, con mia moglie Valentina (Cenni - ndr) iniziamo a registrare la terza edizione di ‘Via dei Matti n° 0’, rivedendo e commentando quelle precedenti, abbiamo scoperto tanti argomenti, tanti dettagli del mondo musicale che meritavano un approfondimento. D’altronde il tentativo della trasmissione è quello di coinvolgere più persone possibili nel magico mondo della musica".

Un irraggiungibile che vorreste tanto in trasmissione?

"Adriano Celentano. Ma anche tanti stranieri a cominciare da Stevie Wonder, Billy Joel o Tom Jones".

Progetti discografici?

Dopo aver diretto un cortometraggio bellissimo come ‘Essere oro’, Valentina sta pensando ad un lungometraggio con la mia musica. Non proprio un musical, ma un film con la colonna sonora in primo piano. I tempi del cinema, però, non sono quelli della musica e quindi la macchina produttiva non s’è ancora messa in moto".

Live?

"A febbraio riparto con il mio Danish Trio. Anche se, stretti tra impegni televisivi, cinematografici e vita familiare, i concerti in calendario saranno un po’ meno del solito".

Pure sua figlia Frida ha avuto un’estate piena di concerti.

"Ha le idee molto chiare. Ed è così piena di talento da sapersi organizzare la carriera in piena autonomia. Un disco assieme? Sarebbe bello, ma c’è un tempo per tutto e in questo momento è giusto che Frida faccia cose sue".

Desideri?

"Al momento le colonne sonore sono il mio argomento prediletto, perché sono un grande appassionato di cinema e perché mi piace l’idea di poter contribuire con la mia musica ad opere complesse come i film".

Registi con cui sente sintonia?

"Sia io che mia moglie siamo appassionati di cinema danese, quindi, il primo nome che mi viene in mente è quello di Anders Thomas Jensen. Ma apprezzo molto pure il belga Jaco Van Dormael, l’inglese Martin McDonagh, o italiani come Sorrentino e Martone".