
Giorgio Santambrogio è l’amministratore delegato di Végé, che conta 1.800 supermercati in tutta Italia (Imagoeconomica)
Milano, 17 dicembre 2015 - I supermercati del gruppo Végé si espandono in Lombardia. L’ultimo socio entrato nel consorzio della grande distribuzione è Asta spa, sede a Bagnolo San Vito e una quindicina di negozi tra proprietà e partner tra le province di Mantova e Brescia. Dal primo gennaio del prossimo anno la rete di Asta, fondata quarant’anni fa, passerà sotto l’insegna Sidis. Nato nel 1973 come Consorzio esercenti alimentaristi mantovani (Ceam), il gruppo nel 2005 è ripartito con il nome di Asta e dieci anni dopo confluisce nella compagine di Végé, che lungo lo Stivale associa 1.800 punti vendita.
«L'accordo vale 79 milioni di euro – spiega Giovanni Scutteri, amministratore delegato di Asta spa –. Di questi, circa 50-55 milioni passano dai grandi marchi, per i quali il consorzio Végé ci offrirà le migliori quotazioni». Carni, frutta, verdura e fresco, invece, saranno contrattati direttamente sul territorio, come già fa la società, anche attraverso l’alleata Ortofrutticola srl. Obiettivo è arrivare «a stretto giro a un fatturato di 80-100 milioni di euro annui – anticipa Scutteri –. Nel 2014 abbiamo registrato un incremento del 6,3% sui risultati del 2013, mentre nel 2015 chiuderemo in pareggio». Negli ultimi anni, nella galassia della grande distribuzione organizzata (gdo) la spinta centripeta alle aggregazioni ha subito un’accelerazione. Tanto che la stessa Asta spa è stata corteggiata da più consorzi, prima di accettare l’offerta di Végé, che tiene i canali aperti per altri accordi nel 2016. Il gruppo, nato nel 1959, conta di chiudere l’anno con un risultato di 3,4 miliardi di euro di introiti alla vendita attraverso la rete di insegne associate. «Nel 2015 abbiamo osservato un aumento dello scontrino – evidenzia l’amministratore delegato, Giorgio Santambrogio –. Per il 2016 non auspico un margine più alto, perché continuiamo con la nostra politica di prezzi bassi, ma vorrei aumentare la frequenza degli scontrini».
La strategia passa attraverso le cosiddette «superette», i supermercati di taglia medio-piccola. «Da negozio di prossimità deve diventare un punto di attrazione rispetto ai grandi centri, che spesso non vanno a breakeven», spiega il manager. Per richiamare clienti, Végé sta sperimentando un sistema di coupon digitali da spedire agli smartphone dei clienti attraverso un sistema bluetooth, il dispositivo Beacon, che riconosce i telefonini vicini e trasmette dati. Dopo l’avvio in un primo supermercato a maggio, il consorzio ha esteso la sperimentazione ad altri cento punti vendita. Si tratta di un programma secondo in Europa solo a quello del colosso britannico della gdo, Tesco, che lo ha applicato in 270 vetrine «Express». Végé tallona: come spiega Santambrogio, «l’obiettivo per il 2016 è di raddoppiarlo». luca.zorloni@ilgiorno.net