Via al raddoppio dei binari: la tratta Mantova-Bozzolo sarà interrotta per tre anni. Arrivano i bus sostitutivi

Tempi di percorrenza destinati inevitabilmente a lievitare: pendolari sul piede di guerra. Scartate tutte le ipotesi proposte dalle istituzioni per evitare il peggio

Pendolari sul piede di guerra

Pendolari sul piede di guerra

Mantova – È iniziato il countdown per i mantovani che vanno in treno a Milano. Ed è iniziato non solo per loro ma per tutti i viaggiatori di quella linea: cremonesi, di Codogno, di Lodi, solo per citare i centri più grandi. A partire da domenica 14 il treno viene sostituito da un autobus nel tratto da Mantova a Bozzolo, una trentina di chilometri, per consentire il raddoppio della linea ferroviaria. E’ un ammodernamento invocato da decenni, ma a che prezzo verrà realizzato?

Detta così, sembra una sciocchezza. Nella realtà l’operazione di Trenord e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) rischia di rivelarsi uno tsunami; due ore e mezzo o tre (oggi sono già due) per coprire i 160 chilometri che separano Mantova dal capoluogo regionale, orari impossibili per gli studenti-pendolari che ogni giorno raggiungono la città virgiliana, ripercussioni su tutta la linea perché, come già annunciano i controllori, se il bus è in ritardo il treno da Bozzolo non parte per aspettarlo.

E, come se non bastasse, l’interruzione della tratta durerà tre anni, fino al dicembre 2026, secondo le previsioni. Inutile chiedersi cosa sarebbero capaci di fare in tre anni non i cinesi o i giapponesi, ma qualunque Paese europeo. Le istituzioni mantovane ci hanno rinunciato e, in questi mesi, hanno cercato di evitare il peggio. Per ora senza risultati concreti. Provincia e Comune, attraverso la Prefettura di Mantova, hanno provato per tempo a suggerire soluzioni alternative: la più suggestiva sarebbe il raccordo via bus tra Mantova e Peschiera del Garda e, di li, il proseguimento verso Milano sui Frecciarossa veloci della linea da Venezia, il tutto con un biglietto ‘ad hoc’ per i viaggiatori virgiliani, al prezzo del vecchio abbonamento.

La proposta è rimasta lettera morta e nel frattempo un altro scoglio minaccia l’operazione-raddoppio, sia sul piano dei tempi che su quello dei costi. L’ostacolo si riferisce agli espropri necessari per realizzare l’opera e gli inevitabili ricorsi che potrebbero conseguirne. Il tema è stato affrontato in un incontro voluto da Prefetto e Presidente della Provincia al quale ha partecipato il Commissario di Governo per il raddoppio ferroviario Codogno Cremona Mantova Chiara De Gregorio, affiancata dalla struttura tecnica di RFI, per concordare l’apertura di un tavolo di lavoro che dai prossimi giorni dovrà affrontare appunto i ricorsi presentati dopo gli espropri.

A questo proposito RFI si è resa disponibile a incontrare singolarmente i ricorrenti affiancata dai propri legali per cercare di risolvere le problematiche segnalate e arrivare, se possibile, al ritiro dei ricorsi. Nulla da fare, invece, sempre secondo RFI, riguardo a una bretella ferroviaria Mantova-Verona, alternativa alla Cremona-Milano. Per i comitati di pendolari che già si stanno organizzando a Mantova (ma anche a Cremona) è l’ennesima cattiva notizia. Intanto ieri Trenord ho comunicato di avere attivato una pagina web sul sito trenord.it che contiene tutte le informazioni per viaggiare e gli aggiornamenti sul servizio.