Mantova, nomi delle vittime di femminicidio sul muro. Multate attiviste di Non una di meno

La sanzione da mille euro notificata dalla polizia locale, che accusa l'associazione di aver imbrattato un'opera pubblica. Le donne: "Non pagheremo mai"

Per l'associazione Non una di meno, quel sottopasso è una sorta di muro della memoria, a cui affiggere cartelli con i nomi delle tante vittime di femminicidio; per la Polizia locale e il Comune di Mantova è, invece, un'opera pubblica da tutelare e, quindi, ogni iniziativa che possa essere considerata uno "sfregio" va punito con una multa. Da qui la sanzione, dell'ammontare di mille euro, che l'associazione si è vista recapitare nei giorni scorsi per aver imbrattato i muri del sottopasso di porta Mulina, luogo di ritrovo mensile dell'associazione. Il provvedimento ha lasciato le attiviste a bocca aperta, suscitando la loro irritazione. Concretizzatasi in un'eloquente iniziativa di protesta. "Non pagheremo mai" la sanzione, fanno sapere da Una di meno con un comunicato.

La manifestazione e il controllo

Il sopralluogo degli agenti era avvenuto il 10 agosto scorso le attiviste erano radunate per protestare contro la sentenza emessa dalla Corte suprema americana sull'aborto. Una segnalazione anonima aveva spinto la polizia locale a intervenire e a riscontrare cartelli e scritte che sporcavano i muri del sottopasso. "Questo è un luogo della memoria - scrivono le attiviste - La nostra è un'azione di sensibilizzazione nei confronti della collettività e notiamo che c'è attenzione da parte dei cittadini perché spesso si soffermano a leggere i nomi delle vittime. Per questo - concludono - non pagheremo". È anche già partita la loro controffensiva con lettere al sindaco Mattia Palazzi e agli assessori della giunta comunale per rivendicare l'importanza di quello spazio che, denunciano a loro volta, "nei giorni scorsi è stato fatto oggetto di un atto di vandalismo", scritte con vernice rossa firmate dal movimento No vax a deturpare quella sorta di "sacrario" dedicato a "donne e persone Lgbtqia+" ammazzate.