Dario Balotta e le ferrovie: "Troppi cantieri lumaca, disservizi moltiplicati per i pendolari

Preoccupazione per gli effetti di una serie di lavori che da metà gennaio interesseranno i nodi ferroviari di Bergamo con ripercussioni sul Lecchese e Mantova

Pendolari (Foto archivio)

Pendolari (Foto archivio)

Mantova, 4 gennaio 2024 – “Fino a poco tempo fa Rfi (gruppo FS) eseguiva i lavori di raddoppio dei binari senza ricorrere a lunghe o brevi interruzioni della linea oggetto di intervento. La tradizione delle FS è sempre stata quella che se un progetto ferroviario non è realizzabile mantenendo i treni in circolazione allora si rivede il progetto e si riducono al minimo i disservizi e le sostituzioni con autobus”.

Dario Balotta, presidente di Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazione infrastrutture e trasporti) non si spiega i tre anni di interruzione dei treni sulla linea Bergamo Ponte San Pietro. “Significa fare un chilometro all'anno – aggiunge -, tempi lumaca inammissibili per un'azienda statale che ha realizzato di recente il raddoppio della Carnate-Caloziocorte senza chiudere un giorno la linea e la stessa cosa è accaduta per il raddoppio della Bergamo Treviglio. C’è da chiedersi come e quanto i manager di Rfi abbiano valutato gli effetti della durata di otto anni di lavori sulla tratta Mantova-Cremona-Codogno. Nella tradizione dei lavori di potenziamento o di raddoppio della rete non era mai accaduto di ricorrere alla chiusura totale per anni della linea sulla quale si interveniva. Le linee venivano chiuse solo in caso di necessità qualche notte per allacciare le connessioni, al massimo venivano posti dei momentanei rallentamenti di velocità sulla linea che viene affiancata”. Alle interruzioni a causa dei lavori che inizieranno a metà gennaio prossimo sono interessati due importanti nodi ferroviari quelli di Mantova e di Bergamo.

Il primo fino a Bozzolo in provincia di Mantova sulla linea per Milano e il secondo fino a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo sulla linea per Carnate Milano e Lecco.

Gli investimenti nei raddoppi e i potenziamenti delle linee ferroviarie lombarde – prosegue Balotta - non devono azzoppare il servizio ferroviario lombardo e peggiorare le già precarie condizioni di viaggio dei pendolari per tre anni con disagevoli trasbordi su autobus che allungano i tempi di viaggio di pendolari e studenti. A Bergamo i genitori di 430 studenti hanno chiesto al prefetto di intervenire per evitare la chiusura della linea. I sindaci dei paesi coinvolti della Lecco Bergamo hanno fatto sapere che il servizio bus sostitutivo dovrà anticipare di 45 minuti la partenza per permettere di arrivare in orario. A Mantova, invece, si sta cercando una impossibile alternativa al trasbordo sull'autobus con treni diretti a Milano via Verona che nonostante un eventuale utilizzo delle Frecce rosse e non dei treni regionali non ridurrebbe i disagi del trasbordo su autobus”.