Milano – È più pericolosa del previsto la bomba inesplosa della Seconda guerra mondiale trovata il 18 dicembre da alcuni operai vicino al fiume Po nei pressi dei comuni di Viadana, in Lombardia, e di Brescello, in Emilia-Romagna. Il 23 dicembre l’ordigno verrà fatto brillare – cioè fatto esplodere intenzionalmente in modo controllato – e se all’inizio era stato previsto di evacuare solo le abitazioni più vicine al luogo del ritrovamento, in cui vivono circa 350 residenti, ora le autorità hanno deciso di allargare l’area di rischio: in totale, sono 1.200 le persone che dovranno lasciare le loro case.
Sono state previste due aree di evacuazione: una zona rossa, che si estende in un raggio di 826 metri dal punto in cui si trova il residuato bellico, e una zona gialla, che arriva fino a 1.100 metri dalla bomba. Quella rossa è già stata sgomberata, per quando riguarda quella gialla entro le 7.00 di mattina di lunedì 23 dicembre tutti devono lasciare la propria abitazione.
Chi abita in zona rossa potrà accedere alla propria casa tra le ore 10.00 e le ore 12.30 di lunedì esclusivamente per le seguenti misure di mitigazione: “Tutti i beni mobili dovranno essere rimossi e posizionati fuori dal raggio di sicurezza, tutti gli animali dovranno essere evacuati, in caso contrario, sotto la responsabilità del proprietario, potranno essere posizionati in strutture sicure le cui porte e finestre dovranno essere lasciate aperte e tamponate con sacchetti di sabbia. È opportuno che le imposte degli immobili all’interno dell’area di sgombero siano chiuse, che le finestre siano aperte e che vengano apposte strisce di nastro adesivo sui vetri per evitare la formazione di schegge (frammentazione secondaria) dovute all’onda di sovrappressione”.
Il Comune ha confermato che la temporanea chiusura di tutte le attività produttive nelle due zone, nonché l’interdizione delle strade provinciali e comunali interessate con conseguente deviazione del traffico veicolare su percorsi stradali alternativi. Fino a cessata emergenza l’amministrazione ha attivato un centro di accoglienza nel Palafarina di Viadana: al momento vi ha trovato sistemazione una decina di persone ma nelle prossime ore potrebbe affollarsi molto di più.