Lodi, alla Condevo salta il tavolo: la trattativa si complica

Al quinto incontro azienda-sindacati si ipotizza un contratto di solidarietà che però poi i vertici negano come pure un adeguato incentivo all’esodo

Manifestazione Fiom Cgil Lodi

Manifestazione Fiom Cgil Lodi

Lodi –  Salta il tavolo nella trattativa tra i sindacati e i vertici della Condevo. L’azienda, produttrice di componenti per caldaie con due stabilimenti a Marudo e uno a Vidardo, ha intenzione di licenziare 34 dipendenti e spostare parte della produzione in Macedonia.

Fiom-Cgil e Fim-Cisl hanno incontrato ieri, nella sede di Assolombarda, il vertice aziendale. Era il quinto summit, con l’intento di portare a casa un contratto di solidarietà che fin dalla prima trattativa l’azienda negava. "Oggi sembrava esserci qualche apertura in più, si stava anche parlando di percentuali, quanto i lavoratori dovevano stare in azienda e quanto a casa. Ma poi alla fine della discussione, alla domanda secca se volessero fare il contratto di solidarietà o no, si sono ancora chiusi e hanno detto no", spiega Massimiliano Preti della Fiom.

E prosegue: "Siamo stati oltre un’ora a parlare del contratto e poi dicono no. Ci siamo sentiti presi in giro e ce ne siamo andati. Loro dicono ancora che non ci sono i presupposti economici per quel contratto, ma un piano industriale non ce lo forniscono. Anzi, hanno anche aggiunto che non c’è lavoro per chi rimane. L’unico strumento che mettono sul tavolo è l’incentivo all’esodo. Abbiamo chiesto un incentivo adeguato, che per noi vuol dire due anni di contratto di solidarietà, quindi circa 15.600 euro all’anno più gli 8mila di contributi, che l’azienda con quel contratto riparmia. Alla fine di oggi non va bene il contratto, neanche un incentivo adeguato, allora noi andremo in Regione. Non ci sono più le condizioni per una trattativa serena ".

L’azienda giustifica la decisione di spostare la produzione con la crisi del settore, causata dai nuovi regolamenti Ue che vietano la produzione e vendita di caldaie a gas nel territorio dell’Unione; da qui il maggior incentivo ad andare in Macedonia, Stato che non fa parte dell’Unione europea. Venerdì ci sarà un altro incontro con i vertici dell’azienda. Fiom-Cgil intanto vuole andare a farsi sentire martedì alla MCE di Rho, fiera dove Condevo è presente. Fim-Cisl propone invece un’assemblea in fabbrica il 15. Ieri all’incontro c’erano anche i consiglieri regionali Dem Roberta Vallacchi e Pierfrancesco Majorino, il sindaco di Marudo Claudio Bariselli e l’onorevole Lorenzo Guerini, che sta preparando un’interrogazione parlamentare sul caso.