
Ticino e Po si gonfiano, ma non preoccupano
Osservati speciali, per il momento senza pericoli imminenti. I fiumi appaiono in questi giorni ben diversi da quelli che siamo ormai abituati a vedere nei lunghi periodi di siccità che hanno caratterizzato non solo le ultime estati, ma anche lo scorso inverno. L’effetto del ciclone “Ciaran“ proseguirà ancora per qualche giorno a portare pioggia anche in provincia di Pavia, dopo un’attenuazione prevista per oggi, ancora dal pomeriggio di sabato. E ieri le temute precipitazioni sono state continue ma, per fortuna, non particolarmente violente, anche se accompagnate da raffiche di vento. Con i livelli dei fiumi che, dopo un’inziale discesa dai livelli già cresciuti nei giorni precedenti, hanno ripreso a salire, ma ovunque ancora ben lontani dai livelli di attenzione e di allarme. Il Ticino a Pavia (stazione Arpa al ponte della Libertà) si è tenuto attorno al metro sotto lo zero idrometrico, dai -107 centimetri della mezzanotte di mercoledì al minimo toccato a -113 alle 11 di ieri per risalire a -109 alle 15 e a -108 alle 18. Livelli ancora lontani da quelli di preallarme (a +2,2 metri), allarme (+3,6) ed emergenza (+4). Lo stesso fiume, più a monte a Bereguardo e Vigevano (stazioni di rilevamento del Consorzio del Ticino), ha invece avuto un andamento lentamente ma progressivamente crescente: a Vigevano dai -38,2 centimetri della mezzanotte ai -5 delle 15 e ai -1,5 alle 18, a Bereguardo dai +106,08 centimetri della mezzanotte ai +115,8 delle 15 e ai +116,2 alle 18. Il Po, all’idrometro Aipo alla Becca, dopo aver raggiunto il picco di mercoledì 1 novembre (alle 7 del mattino) proprio allo zero idrometrico, era sceso di mezzo metro fino al -0,51 delle 10.30 di ieri, per poi risalire ma lentamente (alle 15 -0,49 e alle 18 -0,47), ancora molto lontano dai +3,5 metri del livello di attenzione (+4,5 preallarme e +5,5 allarme).
Anche più a valle, a Piacenza e Cremona (idrometri Aipo) l’acqua del fiume è a distanza di sicurezza dai livelli di attenzione, preallarme e allarme (rispettivamente +5 metri, +6 e +7 a Piacenza e +2,2 metri, +3,2 e 4,2 a Cremona): a Piacenza il livello era di +2,5 metri alla mezzanotte di mercoledì, a +2,33 alle 14 di ieri e a +2,34 alle 18.30, mentre a Cremona all’iniziale discesa, da -1,56 metri alla mezzanotte di mercoledì ai -2,18 alle 13 di ieri, il livello ha ripreso a salire, anche qui lentamente (-1,92 alle 18.30 di ieri). Oltre ai grandi fiumi restano sotto osservazione anche i torrenti, come lo Staffora che ha già preoccupato per le piogge nella notte tra lunedì e martedì, con la chiusura precauzionale del ponte di via Piacenza a Voghera.
Stefano Zanette