Coronavirus, maxi campagna di screening a Lodi: tutto rinviato a settembre

Un problema burocratico ha fatto slittare l’avvio della campagna di ricerca del Covid che sarebbe dovuta partire lunedì prossimo

test covid

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Lodi, 15 agosto 2020 - La burocrazia ha vinto sul Covid. I test sierologici, con prelievo di tampone, su una popolazione volontaria stimata di 50mila lodigiani (su 223mila), sarebbero dovuti partire da lunedì. Da questa data, infatti, l’Asst avrebbe messo a disposizione il proprio personale per i prelievi di sangue, presso i 4 ospedali del territorio o presso la sedi individuate da ciascun ente. Ma solo la settimana scorsa i Comuni, ancora alle prese con i passagi dovuti in Consiglio comunale, hanno avviato la campagna informativa tra i cittadini per raccogliere le adesioni. Lasciando come termine ultimo per la sottoscrizione allo screening (al costo di 10 euro per il cittadino) il 31 agosto. I primi test, dunque, verranno programmati e avviati a partire da settembre. 

«Se fossimo partiti a luglio sarebbe stato tutto più semplice – afferma Giovanna Gargioni, sindaca di Borghetto e delegata dei sindaci lodigiani nel consiglio di Ats Città metropolitana, che ha coordinato l’organizzazione della campagna –. Finendo invece sotto Ferragosto, con coloro che lavorano in ambito sanitario ma anche col personale del comune che, dopo essere stati sotto pressione per molti mesi ora sono in ferie, le cose si sono complicate. Anche i cittadini sono in vacanza. Siamo arrivati così “lunghi“ perché abbiamo dovuto concertare molte pratiche tra enti diversi, a partire dall’assemblea dei sindaci, quindi Asst e Ats. La settimana scorsa ho avuto continue chiamate dai sindaci alle prese con l’approvazione, nei rispettivi consigli, dell’’addendum“, il documento già approvato ai primi di agosto tra Provincia, Asst e Ats, che prevede per i Comuni il pagamento all’Asst di 25 euro per ciascun test, di cui 15 a carico degli enti e 10 del cittadino (eventuali tamponi saranno a carico della Regione, ndr) .

Comunque, anche con lo slittamento della data, la disponibilità di Asst c’è lo stesso: tutto dipenderà da quanti prelievi sierologici l’Asst riuscirà a fare giornalmente, dopo aver realizzato una mappatura dei Comuni, i quali sono impegnati nel frattempo ad individuare i locali idonei per i test, come palestre e oratori, al fine di evitare assembramenti". I Comuni, una volta raccolte le adesioni, dovranno inviare le liste dei candidati al test, una persona per ciascun nucleo familiare, all’Ats che verificherà che non rientrino nelle 11.100 persone già sottoposte a controlli. Quindi sarà l’Asst, che mette a disposizione gli infermieri, ad indicare la data del prelievo al comune, il quale dovrà dare appuntamenti scaglionati, anche su più giorni, ai cittadini. I referti saranno poi disponibili tramite fascicolo elettronico, medico di base e, a richiesta, in Comune.