
Roberta Vallacchi, segretaria provinciale del Partito democratico
Sono emersi punti fermi dal confronto sulla sanità del Partito democratico lodigiano. "Un argomento sul quale lavoriamo da ottobre 2019 e che è diventato ancora più importante quando si è aggiunta la pandemia, che ha messo a fuoco tutte le criticità, come la mancanza della medicina territoriale e l’impoverimento della sanità pubblica. Tanto che le persone, per curarsi, si devono rivolgere al privato" ha ribadito la segretaria provinciale Roberta Vallacchi.
Il tema in discussione è la legge 23 del 2015 "che va rifatta, è scaduta e sperimentale e determina l’attuale organizzazione del sistema sanitario lombardo e Lodigiano, inglobato, quest’ultimo, in Ats Agenzia tutela della salute città metropolitana e di fatto irraggiungibile per noi" prosegue. Carlo Borghetti (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, ha riassunto gli obiettivi: "Lodi e la sua provincia meritano nuova autonomia e sostegno nel servizio sanitario lombardo. Basta con la Ats metropolitana di Milano: il Pd propone un’azienda sanitaria locale specifica per Lodi e provincia, che rilanci la prevenzione e la sanità territoriale, a partire dalla ricostituzione dei distretti socio sanitari. Quanto alla rete ospedaliera, è necessario rilanciare i quattro presidi lodigiani in una logica di rete, dove ognuno può assolvere a un preciso compito. L’arrivo delle risorse del Recovery Plan deve essere colto da Regione come un’occasione per ridare risorse ai territori e il Lodigiano dovrà avere la sua parte. Fondamentale poi sarà il coinvolgimento dei sindaci". Il Pd propone anche le case di comunità, in cui erogare servizi sanitari, per rispondere con efficacia ai bisogni assistenziali del territorio. Paola Arensi