Lodi, viaggio tra i disperati sotto il ponte della tangenziale

Una trentina di stranieri dormono al gelo. Presto lo sgombero

Un senzatetto sotto al ponte

Un senzatetto sotto al ponte

Lodi, 16 dicembre 2018 - Martedì sera la Caritas aprirà un nuovo dormitorio in via Bastioni, (dietro al centro d’ascolto di via San Giacomo): sedici posti letto, a castello, per aiutare chi, di notte, non ha riparo e dorme fuori, benché le temperature scendano sotto lo zero. Però, a giorni, avrà luogo anche lo sgombero dell’accampamento di fortuna lungo la ciclabile sotto il ponte della tangenziale, dove sembrano risiedere, nonostante il gelo, una trentina di persone, tutte straniere.

Prima ancora di averne conferma dalla Caritas, ieri, a raccontarcelo è stato chi lì, sotto l’asfalto dove scorrono Tir e auto, ha realizzato ripari con materassi, cartoni, legni, coperte. Lungo la balconata ci sono scarpe, pentole, biciclette, sacchi o valigie con i pochi beni. C’è chi vive lì da tre mesi, chi da due anni. Chi racconta che ha il proprio turno di quindici giorni al dormitorio di via Defendente (che con quello in via Vecchio Bersaglio, entrambi comunali ma gestiti da Progetto Insieme con Caritas, conta venticinque posti totali), ma che al mattino, quando alle 8 il dormitorio chiude, torna lì, nel suo sacco a pelo, a scaldarsi. Anche se i più vanno a consumare un pasto caldo alla Caritas, alcuni hanno acceso un piccolo fuoco e preparano un pastone per il pranzo: «Qui si sta male, fa molto freddo. Ma non c’è lavoro, e non abbiamo soldi per un affitto». Alcuni sono stati in Germania, un altro nel Foggiano, ma sono tornati. Si sono visti respingere il permesso di soggiorno, ma stanno aspettando l’esito del ricorso.

Sanno dello sgombero: «La vita qui è difficile ma non abbiamo alternative: non diamo fastidio a nessuno, non chiediamo niente». «Se ci mandano via, non oppongo resistenza, ma poi torno. Guarda le mie mani: sono un essere umano». «Con i sedici posti aggiuntivi per l’emergenza freddo e le varie case d’accoglienza, arriviamo a circa cento posti letto – spiegano Carlo Bosatra, nuovo direttore della Caritas, e la vice Paola Arghenini –. Per accedere al dormitorio, a rotazione, bisognerà passare dal centro d’ascolto. Noi vogliamo offrire riparo, sicurezza e dignità a chi dorme all’aperto, ma non sappiamo quanti saranno dopo lo sgombero. Quest’ultimo, comunque, avrà luogo per ragioni di sicurezza: c’è anche, infatti, chi tiene lì, sotto la tangenziale, delle bombole del gas. Lanciamo un appello: abbiamo bisogno di volontari per gestire le docce e per fare accoglienza. Ma anche solo un lenzuolo può essere un bel regalo di Natale».