Lavoro a Lodi: "Più occupati, ma sono atipici"

Franco Stasi, segretario della Camera del Lavoro: "Ci sono timidi segnali di ripresa"

Franco Stasi, segretario della Camera del Lavoro

Franco Stasi, segretario della Camera del Lavoro

Lodi, 11 luglio 2018 - «C’è una timida ripresa del fatturato manifatturiero e dell’export, una lieve diminuzione della disoccupazione. Ma la contraddizione è evidente: la crescita non è di qualità ma riguarda solo lavori a termine o atipici. Di certo il Lodigiano ha il peggiore dato regionale riguardante gli infortuni sul lavoro». Secondo Franco Stasi, segretario generale della Camera del Lavoro, c’è poco da rallegrasi per i numeri, benché siano in crescita: «Nel Lodigiano abbiamo una situazione molto particolare. Stiamo assistendo ad una timida ripresa, con incremento del fatturato e dell’export, in alcuni settori, soprattutto nei settori manifattueriero e chimico. Secondo la Camera di Commercio di Milano, Lodi e Monza Brianza il fatturato è cresciuto del +59% nel 2017 rispettto al 2016: è il dato più rilevante dal 2008, anno di inizio della crisi, ad oggi. Lodi, in particolare, ha registrato un +11,9% nel 2017 di export superando i 3 miliardi di euro, soprattutto verso Paesi Ue. Ma il livello di disoccupazione che nel 2015 a Lodi era dell’8,1% in tre anni è sceso di un punto: oggi è al 7% (contro il 10,7% nazionale). La disoccupazione giovanile è al 22% contro il 32% nazionale. Sembra quantomeno un’inversione di tendenza rispetto agli anni bui della crisi ma non è così. Gli ultimi dati Istat di maggio parlano di 3 milioni di assunzioni di lavoratori a termine. In alcuni comparti come logistica, industria, appalti le assunzioni atipiche sono 8 su 10. Il lavoro flessibile va bene ma deve comuque essere a tempo indeterminato. Ci sono molti giovani, pari al 18%, che non studiano più e che non cercano neanche occupazione».  Tanti i settori in sofferenza nel territorio: dai dipendenti della Provincia in stato di agitazione, per quanto riguarda il comparto pubblico, alle crisi che riguardano colossi del commercio come il recente caso del Mercatone Uno di Pieve Fissiraga dove solo 27 addetti sui 44 attualmente in cassa integrazione a zero ore, si salveranno dopo l’accordo siglato a livello nazionale. A ciò si aggiunge l’alto livello di infortuni, che spesso è legato appunto al lavoro precario perché operano lavoratori non adeguatamente formati sul tema della sicurezza: «Recentemente - sottolinea Stasi - è stato denunciato un incremento del +11% di infortuni nel Lodigiano, il peggior dato della regione. E gli interventi dell’ispettorato hanno registrato irregolarità diffuse». «La Camera del lavoro - conclude - continuerà a battersi per modificare il Jobs act e la riforma della scuola introdotti dal governo Renzi. Vogliamo riprendere il dialogo col governo per estendere i diritti nel mondo del lavoro a difesa dei rapporti precari. Ma anche il Lodigiano sta puntando sulle nuove tecnologie 4.0: l’industria sta cambiando e il mondo del lavoro deve stare al passo. Una nuova cartiera all’ex Gulf? Non ne sappiamo abbastanza; è auspicabile ma solo se ci sarà un insediamento con incremento occupazionale adeguato e tutela ambientale».