È il cuore dell’intero complesso fieristico sorto negli anni Sessanta, dove normalmente si svolgono i principali eventi della ultrabicentenaria kermesse agricolo-zootecnica di novembre. Ora, finalmente, inizia l’iter per la sua riqualificazione, proseguendo così nelle maxi opere di ristrutturazione che hanno già interessato le altre zone del polo fiera e che, decollate ormai più di un anno fa, sono in buona parte terminate o quasi. Il padiglione principale dovrà essere completamente rifatto: non è infatti a norma secondo le rigide prescrizioni vigenti, oltre ad avere una copertura in Eternit che deve necessariamente essere rimossa e sostituita. Solo per il completo rifacimento del manufatto, la spesa prevista è di due milioni e 243mila euro.
Ora sarà avviata la procedura di gara negoziata da parte della centrale unica di committenza della Provincia di Lodi, dopo aver invitato e individuato dieci operatori pronti a presentare un’offerta economica che non dovrà però avere una percentuale di ribasso superiore alla soglia di anomalia. Il padiglione bovini, dunque, alla fine dei lavori – sicuramente non prima del 2025 – diventerà un moderno hub che potrà ospitare non solo la fiera autunnale ma una serie di eventi per tutto l’arco dell’anno.
A completamento tutto il resto dei lavori, gran parte dei quali già portati a termine: per esempio sono già pronti e fruibili da novembre 2023 il maxi parcheggio esterno da oltre 400 posti auto, la palazzina servizi con uffici e tornelli d’entrata, la nuova sala teatro polivalente da 135 posti (ancora da ultimare i lavori per gli spazi del Consiglio di ricerca in Agricoltura) mentre è in fase di ultimazione la palazzina ex Ape che ospiterà la sede della Protezione civile.
Un ultimo intervento, che dovrebbe decollare a breve, riguarderà la costruzione di una nuova tensostruttura che sorgerà proprio accanto al padiglione bovini e che eviterà al Comune di pagare ogni anno, per le ricorrenti edizioni della fiera, diverse decine di migliaia di euro di affitto di una struttura mobile.