Mulazzano, la Olon: non ci saranno altri licenziamenti

L'azienda interviene dopo il caso di un caporeparto lasciato a casa sulla base della legge Fornero

I sindacati hanno proclamato lo stato d'agitazione

I sindacati hanno proclamato lo stato d'agitazione

Mulazzano (Lodi), 23 marzo 2019 - "Un caso  isolato e individuale, conseguenza della soppressione del posto interno all’azienda". Così i vertici della Olon spa, l’azienda del settore chimico-farmaceutico - oltre 1.500 addetti nelle 8 sedi italiane e 500 all’estero - che giovedì ha licenziato seguendo la legge Fornero (se la posizione lavorativa viene soppressa allora può scattare il licenziamento) un caporeparto che lavorava nella sede di Mulazzano, ha voluto replicare alle accuse dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

L’azienda ha voluto rassicurare anche i 124 dipendenti che lavorano nella struttura lodigiana. "Non ci sono rischi di altri licenziamenti - sottolinea la Olon spa - il sito di Mulazzano ha un programma produttivo che impegna l’intero anno. Sono state assunte una ventina di persone negli ultimi anni e abbiamo sempre scelto di stabilizzare i contratti a termine. Il nostro gruppo è tra le 100 società italiane che hanno registrato una maggiore crescita. I lavoratori non dovrebbero essere preoccupati".

Intanto, Filctem Cgil, Uiltec e Femca Cisl e i rappresentanti Rsu hanno annunciato stato d’agitazione e sciopero. "Per dimostrare all’azienda che non arretreremo di un millimetro rispetto alla sicurezza e alla salvaguardia del posto di lavoro, pretendendo relazioni industriali in linea con quelle del settore - spiegano le sigle sindacali -, annunciamo lo stato di agitazione di tutto il personale del gruppo, con il blocco di tutte le prestazioni straordinarie, la convocazione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, la sospensione di tutti gli incontri programmate e lo sciopero di otto ore per giovedi 28 marzo, con presidi in tutti i luoghi di lavoro".