Lodi, morta dopo la lite: "Chiedo giustizia per mia moglie, da anni subivamo soprusi"

La battaglia di Adriano Pollini convinto che il decesso della consorte sia stato conseguenza di un tentativo di investimento da parte di un vicino che li perseguitava

Adriano Pollini

Adriano Pollini

Lodi -  «Chiedo solo giustizia per mia moglie: a ucciderla sono state le violenze subite in questi anni". Adriano Pollini, 77 anni, si commuove mentre rievoca tutti i soprusi che insieme a sua moglie Agostina, scomparsa a marzo 2020 quando aveva 73 anni, era stato costretto a subire tra il 2018 e il gennaio 2020. Stringe tra le mani decine di documenti che ha raccolto nei due anni tra vessazioni, referti del Pronto soccorso e denunce.

"Quello che abbiamo subito io e mia moglie in questi anni è stato tremendo", dice Adriano Pollini, agricoltore da una vita, ora in pensione. Un incubo per la coppia, che lavorava in una cascina alle porte di Lodi, perseguitati da un altro agricoltore 40enne della zona per futili motivi. "I rapporti con questa persona erano diventati insostenibili – racconta Pollini –. Dispetti, minacce e violenze fisiche. Botte e calci capitavano spesso. Io negli anni ho subito da questa persona un trauma cranico e altre ferite. Anche mia moglie ha sofferto l’inferno. Più volte abbiamo segnalato alle forze dell’ordine tutto quello che accadeva. Nessuno ha preso provvedimenti seri. Su uno degli episodi si è tenuta anche un’udienza al Giudice di pace di Lodi, ma il processo al momento è fermo".

Il dolore più forte per l’ultimo episodio, quello avvenuto il 3 gennaio 2020, con l’ennesima discussione con l’agricoltore che aveva prima attaccato i due anziani ‘colpevoli’ a suo dire di aver parcheggiato male l’auto, e poi aveva provato a spaventarli cercando di investirli con il suo trattore. Un gesto violento che aveva fatto cadere per terra i coniugi. Ad avere la peggio la signora Agostina, reduce da un’operazione all’addome, scivolata rovinosamente sull’asfalto. La donna, però, non aveva deciso di andare subito al Pronto soccorso, ma di aspettare qualche giorno. Solo una settimana dopo, per le forti sofferenze, si era presentata all’ospedale di Lodi per farsi curare. La prognosi per i dolori al braccio destro e alle ginocchia era stata di cinque giorni.

«Da quel momento mia moglie è cambiata - spiega Pollini, che in questi mesi ha deciso di affidare il suo caso a un legale –. Il dolore che ha provato è stato immenso. Dopo quell’episodio, l’ennesimo di violenza, si è come spenta. Due mesi dopo, a marzo 2020, la situazione è precipitata. È svenuta in casa. Così è scattato il ricovero all’Humanitas di Rozzano, ma mia moglie è deceduta in pochi giorni". Il signor Adriano, però, aveva deciso di non mollare e di continuare a cercare elementi per capire cosa era accaduto a sua moglie. Così aveva chiesto la cartella clinica all’ospedale, scoprendo che una possibile causa del decesso potesse essere anche la rovinosa caduta del 3 gennaio precedente. "I medici dicono che la morte di Agostina potrebbe essere collegata a un’emorragia interna causata da un impatto non conosciuto avvenuto nei mesi precedenti - conclude il 77enne –. Chiedo che venga fatta giustizia per mia moglie, che vengano aperte indagini su questa vicenda".