PAOLA ARENSI
Cronaca

Dalla Zona rossa al Grande Fiume. Viaggio in solitaria del fotoreporter

Marzio Toniolo ha lasciato a casa il premio per le foto dell’emergenza Covid e ha solcato il Po in kayak

Dalla Zona rossa al Grande Fiume. Viaggio in solitaria del fotoreporter

Dalla Zona rossa al Grande Fiume. Viaggio in solitaria del fotoreporter

L’ex fotoreporter della prima Zona rossa del Covid percorre per 700 chilometri il Po su un kayak e racconta l’avventura in un libro. Il protagonista è l’insegnante di San Fiorano Marzio Toniolo, 39 anni, nato a Ponte dell’Olio nel Piacentino. Toniolo era diventato noto alle cronache ai tempi della prima Zona rossa cinturata dai militari. Aveva realizzato un reportage, documentando i primi 18 giorni di Zona rossa ed emergenza sanitaria per il Covid che, il 5 luglio 2020, ha ricevuto il Premio Internazionale Flaiano, Categoria Speciale per il Giornalismo.

"Non sono un naturalista e la mia passione per la fotografia è recente. Le mie parole nel libro “Un Po mio“, edito da SelfSelf Books e curato da Walter Borghisani, sono figlie delle esperienze dirette che ho avuto nel corso della mia vita sul fiume – spiega l’autore – Il fiume cambia. I miei nonni, nel Po, ci facevano il bagno. Poi c’è stato un periodo in cui nelle acque ci riversavano qualsiasi cosa, con danni irreversibili all’ecosistema, depauperato delle sue creature più ambite e dove ora non restano che specie alloctone invasive". Il fiume per Toniolo è fonte di emozione: "Nel 2021 ho effettuato la discesa del Po a bordo di un kayak, in solitaria, dal primo tratto navigabile a Venezia. Il viaggio, finalizzato a documentare la vita lungo le sponde del Grande Fiume, è raccontato nel libro con fotografie e diari – racconta Toniolo – Le mie fotografie sono state pubblicate su giornali, riviste e magazine internazionali. L’idea del libro è stata una conseguenza naturale del reportage di viaggio sul fiume che ho fatto nel luglio del 2021 per 700 chilometri, con l’idea di raccontare il fiume e i territori lambiti dalle sue acque e quasi dimenticati, luoghi dove sono nato e attualmente vivo".

“Un Po mio“ è un libro fotografico dove sono inseriti 12 brevi diari e 72 fotografie. "La componente scritta c’è, è importante, ma è solo una parte del contenuto. Nelle fotografie e nei diari di viaggio racconto la lunga e lenta discesa del Po, il tempo trascorso in solitudine e le interazioni con le poche persone incontrate. E soprattutto alcuni momenti di difficoltà, dovuti all’esaurimento delle scorte di cibo e acqua, ai trasbordi per superare le innumerevoli dighe del tratto piemontese o quando, quotidianamente, ricercavo luoghi adatti e sicuri per il pernottamento".