CARLO D’ELIA
Cronaca

Massalengo, l’imprenditore Biancardi: "Ci hanno sparato senza un perché"

Un proiettile ha sfondato il doppio vetro della finestra e, dopo aver attraversato la cucina, si è conficcato in un quadro appeso in sala

Bruno Biancardi mostra il quadro col proiettile conficcato

Massalengo (Lodi), 28 febbraio 2019 - Un proiettile ha sfondato il doppio vetro della finestra e, dopo aver attraversato la cucina, si è conficcato in un quadro appeso in sala. I segni degli spari nella casa della famiglia Biancardi in località Priora a Massalengo sono ancora evidenti. «Avrebbe potuto uccidere mio figlio che pochi istanti prima si trovava in cucina a fare colazione», racconta ancora sotto choc Bruno Biancardi, 54 anni, che nella vita fa l’imprenditore, che lunedì alle 6.30 ha ricevuto nella sua abitazione, dove vivono la moglie e il figlio di 29 anni, l’amara visita di uno o più sicari.

Per lui è la prima volta che accade. In passato Biancardi assicura di non aver avuto problemi con nessuno, sia a livello giudiziario che di semplice discussione. Una vita tranquilla la sua, figlio di un noto imprenditore che nella località Priora di Massalengo ha costruito numerosi capannoni ancora oggi attivi. Anche lui è stato titolare fino al 2013 di una zincatura che però da sei anni è chiusa. La vicenda dei proiettili è stata subito denunciata ai carabinieri di Borghetto e al Nucleo Radiomobile di Lodi che stanno effettuando le indagini. L’unica cosa certa è che si è trattato di un atto di intimidazione, anche se non è ancora possibile ipotizzare verso di chi e soprattutto per quale motivo. Per questo ora le indagini dei carabinieri si concentreranno nell’approfondire se vi sono particolari aspetti, magari al momento sconosciuti o non tenuti in debito conto, che possono aver armato la mano di qualcuno. «Non ho idea di chi possa essere stato a fare un gesto del genere – spiega la vittima dell’aggressione –. Di sicuro è stato un episodio grave che mi lascia ancora sotto choc perché i proiettili sono stati sparati ad altezza uomo».

Difficile credere a uno scambio di persona. Chi ha sparato, oltre a sapere che l’area non è videosorvegliata, deve avere per forza puntato l’arma contro la casa della famiglia Biancardi scendendo dalla macchina o dal motorino utilizzato per raggiungere l’abitazione che si trova a qualche chilometro dal centro abitato. A confermare questa tesi è la traiettoria del proiettile che ha sfondato il vetro della finestra della cucina: il malvivente armato ha puntato, forse appoggiandosi ai vasi che all’esterno delimitano la piccola veranda del piano rialzato dove vive l’imprenditore lodigiano. «Abbiamo fornito tutti gli elementi possibili ai carabinieri – dice l’imprenditore –. Posso solo ringraziarli per il lavoro svolto. Lo stesso non posso dire per il sindaco Severino Serafini che a oggi non si è mai presentato per vedere da vicino cose è successo. Per questo sono molto amareggiato». Biancardi da anni lotta contro le amministrazioni comunali che si sono succedute a Massalengo per chiedere più controlli e sicurezza nella sua località, a ridosso della zona industriale, spesso abbandonata. «Il sistema di videosorveglianza non è mai stato attivato – protesta –. Le uniche telecamere che ci sono puntano sulla strada provinciale. Non è una cosa normale. Chiedo che qualcuno della Giunta intervenga».