GABRIELE MORONI
Cronaca

Stefano Barilli, caso archiviato come suicidio. Ma resta il giallo: le corde sparite e quella telefonata misteriosa

Il corpo del piacentino di 23 anni era stato trovato decapitato nel Po a Caselle Landi. Per i magistrati un gesto estremo senza intervento di terzi. I familiari: troppe incongruenze

Nel tondo, Stefano Barilli. In grande, il ritrovamento del corpo

Nel tondo, Stefano Barilli. In grande, il ritrovamento del corpo

Caselle Landi (Lodi) – Stefano Barilli è morto suicida. Nel suo gesto estremo non c’è stato l’intervento né c’è stata la presenza di altri. Il gip di Piacenza, Aldo Tiberti, ha accolto la richiesta della procuratrice Grazia Pradella di archiviare il fascicolo per istigazione o aiuto al suicidio a carico di ignoti. Stefano Barilli, 23 anni, si allontana dall’abitazione di Piacenza che divide con la madre e la sorella minore l’8 febbraio del 2021. Il 17 aprile, a Caselle Landi, nel Lodigiano, il Po restituisce il corpo decapitato. La testa non viene ritrovata. Stefano, è stata la conclusione della Procura piacentina (che aveva ricevuto il fascicolo da quella di Lodi), è un ragazzo fragile. È depresso dopo il naufragio del suo ultimo sogno: quello di trovare i finanziamenti per una start-up.

Lascia nella sua camera un biglietto: "So che non capirete il mio gesto". Invia a un amico quella che sembra una mail di addio. In una busta sigillata nascosta nel giubbotto viene trovato, con i documenti, un foglietto scritto a mano nel quale il giovane spiega che nessuno lo ha costretto a uccidersi. La terribile mutilazione può essere spiegata con l’azione della fauna ittica o quella di volatili e roditori nel caso che una secca abbia fatto affiorare il cadavere.

Caso chiuso, con i tanti dubbi, i pesanti interrogativi sollevati, per contrastare la richiesta di archiviazione, dall’avvocato Ilaria Sottotetti, legale di Natascia Sbriscia, madre di Stefano e parte lesa. Stefano non è annegato nel Po. Fra l’11 e il 18 gennaio, quando si trova ancora a Zurigo inseguendo il suo progetto, acquista su Amazon delle corde di nylon. Il consulente della parte lesa ha spiegato la decapitazione con l’impiego delle corde. Una conclusione che sarebbe logica. Ma se nel momento di togliersi la vita, il ragazzo fosse stato solo, si sarebbero dovute notare, penzoloni da qualche parte, le corde usate, di un blu elettrico, e recuperarle. Oppure qualcuno le ha ritirate? E in ogni caso con quale dinamica il corpo è finito nel Po? Non ci sono mutilazioni su altre parti del corpo.

Quando viene ritrovato Stefano indossa un giubbotto nero. Porta ancora i guanti e calza ancora un paio di scarpe perfettamente conservate, che l’azione dell’acqua avrebbe dovuto sfilare. Abiti e guanti sono integri. Com’è possibile che, a differenza della testa, corpo e indumenti siano stati risparmiati dall’aggressione da parte di volatili e altri animali? Secondo la consulenza medico legale della parte lesa, Stefano non muore il giorno in cui sparisce, l’8 febbraio, ma a Caselle Landi, il 17 aprile, giorno del ritrovamento. La dipendente di un bar tabaccheria all’interno di una stazione di servizio, vicino a Piacenza, ritiene di avere riconosciuto Stefano nel giovane che era entrato chiedendo se ci fosse la macchinetta per confezionare le sigarette. Erano circa le 17.30 del 9 febbraio, il giorno dopo la scomparsa.

Un dubbio da cui ne scaturiscono altri. Com’è possibile che Stefano si allontani da Piacenza se può disporre solo dell’automobile della mamma, rimasta al suo posto? A proposito di Caselle Landi, una consulenza informatica ha consegnato all’avvocato Sottotetti una rivelazione inquietante: il cellulare di Stefano Barilli viene “mappato” nella località lodigiana prima della sua scomparsa. Il ragazzo si trova lì per una sorta di sopralluogo nel luogo in cui ha deciso di darsi la morte? Il mistero di una telefonata. Dopo le 22 del 27 marzo 2021 parte da una utenza svizzera una chiamata diretta al cellulare di un’amica di Stefano. L’interlocutore non pronuncia una parola, la ragazza coglie solo il suo respiro. La comunicazione rimane aperta per quasi un minuto.