LUCA SALVI
Cronaca

Il leone Leonardo operato con un robot a Lodi. E' la prima volta al mondo

Dopo 4 ore dall'anestesia il felino, malato di tumore al rene, era già in piedi

PIONIERI A sinistra, Leonardo, maschio di 8 anni e 130 chili, subito dopo l’intervento. A destra, circondato dell’equipe della clinica lodigiana

Lodi, 8 maggio 2015 - Operazione da record, mai effettuata prima d’ora al mondo, all’ospedale veterinario dell’Università di Milano, che si trova a Lodi in località Cascina Codazza, appena al di là della tangenziale. La struttura lodigiana ha ospitato, operato e rimesso in sesto un re della foresta, Leonardo, leone maschio di 8 anni proveniente dal Parco Safari di Murazzano (Cuneo). E per salvare l’enorme felino, l’equipe medica è ricorsa all’aiuto di un robot, entrando così nel ‘guinness’ per il primo caso al mondo di chirurgia mini-invasiva teleassistita in un animale per l’asportazione di un tumore surrenalico.

Tutto si è svolto il 20 aprile. L’Ospedale veterinario era stato contattato dal Parco Safari delle Langhe per un consulto su Leonardo, felino di 130 chili che presentava caratteristiche cliniche riconducibili a una malattia endocrina. Il «paziente» era stato trasferito al Polo veterinario di Lodi per essere sottoposto a una tac, che aveva infine rivelato la presenza di un tumore di 4 centimetri di diametro nel surrene sinistro. "Un caso mai descritto in letteratura", afferma Giuliano Ravasio, responsabile dell’Unità operativa di anestesia dell’Ospedale veterinario e a capo dell’equipe medica intervenuta.

Il leone aveva perso peso, pelo e la criniera. Secondo i medici, l’uso della chirurgia tradizionale per l’asportazione di un tumore in una sede così delicata avrebbe comportato rischi per i tessuti attorno alle ghiandole e possibili complicanze post-operatorie connesse alla ferita chirurgica. Da qui l’idea di ricorrere alla chirurgia laparoscopica mini-invasiva teleassistita. Grazie alla partnership del Polo veterinario con la Sofar, azienda italiana specializzata in dispositivi medici di alta qualità, "abbiamo potuto utilizzare il robot Telelap ALF-X – spiega Ravasio – già impiegato da un anno al Gemelli di Roma. Una consolle e alcuni software consentono al medico movimenti più fluidi, una visione interna tridimensionale e ad alta definizione e una stratigrafia ben delineata dei tessuti".

Un eye tracker permette di spostare la telecamera con il solo movimento degli occhi. Venti giorni fa l’intervento, con teleanestesia al Parco safari, il trasporto a Lodi, l’operazione di 4 ore. Alla fine Leonardo "ha riportato solo 3 ferite di circa 3 centimetri – conclude Ravasio – e a 4 ore dalla fine dell’anestesia generale già si muoveva". L’intervento "aprirà le porte a una nuova era di chirurgia robotica anche per la veterinaria".