La famiglia accolta a San Rocco attende ancora una sistemazione

Ucraini scappati dalle bombe sempre ospiti della 75enne. Maura Perotti che con la figlia. ha aperto loro le porte

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Sono diventati 426, secondo i dati della Prefettura di Lodi, i profughi ucraini accolti nel Lodigiano: 394 di loro sono ospitati da privati. Si aggiungono 32 rifugiati che si trovano invece nelle strutture della Prefettura di Lodi. Tra gli accolti ci sono 11 uomini e 67 donne arrivati in Italia da soli. Poi ci sono 292 nuclei familiari, per lo più monoparentali (mamme con figli). Il Lodigiano si sta occupando anche di 26 minori non accompagnati e 114 ragazzi e bambini in età scolare, di età compresa tra i 14 e i 6 anni. In alcuni casi, infatti, l’accoglienza, seppur complicata dalla burocrazia, sta scaldando il cuore di chi ha deciso di offrirla. Maura Perotti, la sanrocchina di 75 anni che, insieme alla figlia Giorgia Rancati, titolare del “Caffè Giorgia 122“ di San Rocco, quasi due mesi fa ha accolto una famiglia ucraina, descrive l’esperienza come "molto positiva".

A breve, per la famiglia ucraina che la pensionata ha accolto, potrebbe aprirsi l’opportunità di trovare una casa indipendente. Nel frattempo la signora sta letteralmente viziando i giovani ospiti. Perotti e Rancati, di fatto, hanno voluto aiutare, ricambiando l’aiuto quotidiano, la bandante 42enne della 75enne. La donna è in Italia a lavorare ma, quando è scoppiata la guerra, i suoi figli si trovavano in Ucraina. La notizia delle bombe ha reso la vita della collaboratrice un vero inferno e le signore sanrocchine hanno quindi deciso di risolvere la situazione. Se la figlia più grande della 42enne, una 26enne sposata, ha voluto rimanere in Ucraina, al fianco del marito, i fratelli più piccoli che accudiva nella sua casa, un bambino di 12 anni, un adolescente di 15 e una 18enne, sono scappati in Italia e da allora vivono con la mamma a casa della 75enne.

È stato il fidanzato della 18enne, che si trovava in Polonia per lavoro, a mettere in salvo tre dei quattro figli, tra cui la fidanzata 18enne e ad accompagnarli dalla famiglia Rancati e a stanziarsi in paese a propria volta. "Non è stato facile svolgere tutta la burocrazia ma ora sono davvero affezionata a queste persone, che si sono dimostrate molto decorose, dignitose, educate – spiega la pensionata –. Ovviamente noi speriamo che presto arrivi una casa tutta per loro, dato che alcuni membri di questa famiglia lavorano e potranno permettersela e siamo anche disposti ad aiutarli, però ci ha fatto davvero piacere accoglierli". Nel caso in cui qualcuno avesse immobili da offrire in affitto agli ucraini, potrà farsi avanti contattando la famiglia che li ha accolti, passando al bar Rancati.

Paola Arensi