Lodi, il ladro di merendine era una vecchia conoscenza: un ex studente del Volta

Il 26enne scassinava sistematicamente le macchinette erogatrici della sua vecchia scuola

Il ladro all’interno dell’istituto scolastico

Il ladro all’interno dell’istituto scolastico

Lodi, 15 maggio 2018 - Scassinava sistematicamente le macchinette dell’istituto Volta ma non era un “ladro di merendine” bensì un ex studente in difficoltà economiche, con precedenti per porto abusivo di armi (coltelli) e possesso di stupefacenti (droghe leggere), che si “accontentava” di mettersi in tasca, ad ogni raid, monete per importi da 20-30 euro. Gli agenti della Questura sono riusciti ad acciuffarlo e a denunciarlo a piede libero per furto aggravato e danneggiamento.

Il giovane un italiano 26enne, che risulta residente a Lodi benché domiciliato in un comune del territorio, aveva commesso una moltitudine di furti, quattro solo nel mese di dicembre, prendendo sempre di mira lo stesso istituto di via Giovanni XXIII, benché Gandini e Bassi siano confinanti. La questura aveva installato telecamere e allarmi collegati alla centrale operativa. Proprio alcuni fotogrammi di un video hanno permesso l’identificazione del ladro. Gli agenti hanno notato una persona vestita in modo identico a quella che si era introdotta nell’edificio nel parco delle Caselle, area verde che si trova proprio alle spalle del Volta. "Devo ancora andare in Questura per presentare denuncia dell’ultimo tentativo di furto della scorsa settimana: il quindicesimo ingresso forzato - commenta la preside, Luciana Tonarelli -. È stato un sollievo che il ladro sia stato acciuffato, non ne potevo più: quando scattava l’allarme mi chiamavano, anche di notte. Per portare via poche decine di euro dalla macchinette ogni volta c’erano finestre o porte rotte, da riparare, denunce da formalizzare, e la Questura, molto collaborativa, che veniva a rilevare le impronte".

"Il gestore delle macchinette, esasperato, non aveva più aggiustato quelle del secondo piano, rimaste sigillate. Sia io che il Comitato genitori eravamo preoccupati: temevamo che prima o poi venissero portati via i pc o commessi vandalismi. Era evidente che doveva trattarsi di qualcuno che conosceva bene la scuola, che è disposta a piano terra più tre rialzati, con una pianta particolare, anche se mi spiace sia per l’ex studente, che si rovina la vita per pochi soldi, sia per la famiglia". "Era abbastanza ovvio anche che entrasse dal retro, che dà sul parco, buio nelle ore notturne. Avevamo chiesto, più volte ma invano, un intervento alla Provincia. Ora la nuova giunta ci ha convocato: chiederemo comunque di installare un impianto di videosorveglianza. Noi abbiamo pagato il sistema d’allarme ma non possiamo permetterci anche le telecamere".