Lodi, nuovo isolotto sull’Adda: suggestione "difensiva"

È una delle idee per concludere la messa in sicurezza dalle piene del fiume

Sicurezza sul fiume Adda

Sicurezza sul fiume Adda

Lodi, 11 luglio 2020 -  L’idea più suggestiva per concludere la messa in sicurezza della città dalle piene dell’Adda è di creare un nuovo isolotto a monte del ponte napoleonico, aprendo un canale attraverso l’attuale “penisola“ boschiva che si è creata per l’accumulo di sedimenti di fronte all’ex Sicc. "È un’ipotesi progettuale – ha spiegato ieri Luigi Mille, direttore di Aipo, durante il summit che si è tenuto all’Isolotto Achilli, con Comune, Regione, Consorzio Muzza, Parco Adda Sud ospiti di Num del Burgh –. Ma, al momento, propendiamo per un dragaggio spinto: dipenderà dalle valutazioni tecniche sulla tenuta dei piloni". Scopo dell’intervento, ha spiegato la sindaca Sara Casanova nell’elencare "le tre cose importanti" che mancano per concludere le varie opere di difesa spondale avviate dopo l’alluvione del 2002, "è aprire le due arcate del ponte in riva sinistra. A ciò si aggiungono l’ultimo tratto di argine e la pulizia dell’alveo a monte del ponte".

«Intendiamo trovare nell’avanzo 2019 una prima tranche di 800mila euro, su un progetto di 3,5 milioni, per iniziare con la difesa spondale in riva sinistra – ha sottolineato l’assessore regionale Pietro Foroni (a destra insieme a Casanova) –. Ho anche chiesto ad Aipo, in ricordo di Gino Cassinelli, presidente di Num del Burgh (vittima del Covid, ndr ), di portare l’elettricità sull’Isolotto Achilli". L’ultima barriera, lunga circa 400 metri, sarà realizzata, ha aggiunto Mille, "col rifacimento di muretti a difesa delle case in via Sauro e con un terrapieno davanti alla Canottieri. A settembre l’approvazione del progetto, entro fine anno il bando".

Ieri durante la visita i Vigili del Fuoco hanno anche portato i gommoni nei due nuovi attracchi d’emergenza realizzati quest’inverno a monte e a valle della briglia. Quello più a sud è stato realizzato sfruttando lo scivolo di risalita per le canoe realizzato anni fa e mai utilizzato. È stata compiuta anche una prova dell’avvenuta elettrificazione delle pompe, recuperate al Pratello e ora utilizzate per la chiavica del Roggione, zona Belgiardino. A mancare ora è solo la chiavica sulla roggia Molina. Ma Casanova pensa anche al rilancio del fiume, nel ricordo di Cassinelli: "Vogliamo attrarre gli studenti dell’Università, promuoveremo con Num del Burgh delle iniziative. Con i fondi di Sorgenia, realizzeremo una forestazione all’Isolabella, tra il parcheggio dell’ospedale e la tangenziale".