Infortuni sul lavoro nel Lodigiano, denunce in calo

Registrato il 12% in meno rispetto al 2018. La preoccupazione dell'Anmil

Tiziano Giffanti presiede l'Anmil provinciale

Tiziano Giffanti presiede l'Anmil provinciale

Lodi, 11 ottobre 2019 - Le denunce degli infortuni sul lavoro nel Lodigiano negli ultimi anni non sono mai state così poche. Secondo i dati Anmil, l’Associazione nazionale invalidi e mutilati sul lavoro, in tutta la provincia da gennaio ad agosto sono state 1.697, oltre il 12% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 quando gli infortuni (almeno quelli denunciati) erano stati 1.933. Il calo è anche a livello regionale, anche se ben più ridotto: -0,7%. Un crollo verticale quello di Lodi che fa preoccupare l’associazione.

«Un calo così evidente dovrebbe far riflettere – dice allarmato il presidente di Anmil Lodi, Tiziano Giffanti – Probabilmente i lavoratori scelgono di non denunciare. E questo sarebbe molto preoccupante». Analizzate nel report anche le malattie professionali, ferme a 95 come un anno fa. Tre le morti bianche nei primi 8 mesi dell’anno, una in meno rispetto al 2018. «Da anni denunciamo che soprattutto nelle logistiche del nostro territorio mancano gli strumenti per garantire la sicurezza dei lavoratori – dice Giffanti – I ritmi in azienda sono sempre troppo alti, e manca la formazione dei lavoratori». Il mese nero è stato maggio con un morto e cinque feriti gravi. A perdere la vita cinque mesi fa un autotrasportatore 52enne nel parcheggio della ex Polenghi Lombardo; pochi giorni tocca a un operaio di 49 anni in un’azienda di Tavazzano; a Codogno, uno spazzacamino folgorato. A luglio muore un operaio di 32 anni di un’azienda agricola di Maccastorna, precipitato in una cisterna. 

Per affronare il tema della sicurezza sul lavoro è stato istituito un tavolo permanente in Prefettura. Il prefetto ha chiesto di informarlo ogni tre mesi. L’ultimo confronto però si è tenuto il 24 maggio. «Il tavolo di lavoro non è stato più convocato. Serve un impegno concreto delle istituzioni per affrontare l’emergenza. Non bisogna mai abbassare la guardia».