CARLO D’ELIA
Cronaca

Frecciarossa deragliato: "Non si può fare niente". Le telefonate sullo scambio

Livraga , la risposta della centrale di controllo all’sos dei manutentori. I colloqui tra gli operai sui binari prima del deragliamento del Frecciarossa

Il Frecciarossa deragliato nel Lodigiano il 6 febbraio: indagate 18 persone

Livraga (Lodi), 21 noevmbre 2020 - «È in posizione indefinita, non ho il controllo". Erano le 3.45 del 6 febbraio quando la centrale di controllo di Bologna risponde così agli operai che stavano lavorando sullo scambio difettoso al Posto di movimento di Livraga e che, come da prassi, avevano telefonato alla sede centrale, responsabile di quel tratto di alta velocità, per chiedere di provare a "fare ancora una manovra sul cinque (il deviatoio, ndr) " . La squadra di esperti della manutenzione di Rfi, composta da cinque operai, compreso il capotecnico, che avevano lavorato alcune ore quella notte prima della tragedia del Frecciarossa Milano-Salerno, compreso il cambio di un attuatore sul deviatoio 5, il "punto zero " del deragliamento del treno alta velocità finito fuori dai binari a quasi 300 chilometri all’ora, avevano notato che qualcosa non tornava. Lo scambio su cui avevano installato un nuovo attuatore prodotto da Alstom Ferroviaria (poi scoperto dagli inquirenti "difettoso " perché montato con i cablaggi invertiti) non rispondeva ai comandi come avrebbe dovuto.

Un problema non da poco, determinante però per la tragedia che sarebbe accaduta poco più di un’ora dopo, alle 5.30. Secondo quanto ricostruito dai consulenti nominati dalla Procura di Lodi, gli operai non potevano però prevedere o individuare che l’attuatore nuovo appena montato fosse difettoso. La ricostruzione di quella notte è tutta nelle mani degli inquirenti grazie alle telefonate registrate tra il capotecnico Rfi da Livraga e la centrale di Bologna. "Mi provi a fare ancora una manovra sul 5? " , dice il capotecnico parlando con la centrale di controllo di Bologna. "Allora, il 5, eh...adesso non ho co...come lo vuoi? Normale o al rovescio? " , chiede dalla centrale. "Eh, dovrebbe essere normale, no? " , dice l’operaio. "No, io no...il 5 non c’ho il controllo " . "È in posi...è in posizione indefinita, non ho il controllo ". . Così era arrivata la decisione di lasciare il deviatoio 5 in posizione normale, quindi per "dritta " , e disalimentato. "Niente non si può fare niente. Alimentiamo. E lo riportiamo normale " , dice il tecnico della centrale. "Eh, sì, non...eh...è come se...è che...come se non si muovesse, ma il problema è qua...è qua in cabina. Il problema è qua in cabina, sicuro " , si spinge a sostenere il capotecnico. "Allora, il 5 lo confermiamo in posizione normale e lo disalimentiamo " dice dalla centrale operativa. "E mi fai il fonogramma " , aggiunge l’operaio. Erano le 4.35 e il deviatoio in realtà era in posizione "rovesciata " . Un’ora dopo, il deragliamento dei convogli e la morte dei due macchinisti.