Fra’ Emanuele Zanaboni ucciso da un malore Il missionario sarà sepolto nella “sua“ Africa

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Fra’ Emanuele Zanaboni, missionario dell’Ordine dei Fatebenefratelli, è morto martedì per un malore improvviso. Il sacerdote codognese, 82 anni, da oltre 50 in Africa e dal 1978 in Senegal, era molto conosciuto e stimato in città, dove tornava ogni estate sia per ritemprare le forze sia per sensibilizzare sulle attività nel villaggio di Savoigne, a circa 30 chilometri da Saint Louis. Per sua espressa volontà, il funerale e la successiva sepoltura avverranno in quello che ormai era diventato il suo Paese, dove Fra’ Emanuele aveva dispensato, con la sua mitezza e la forza d’animo, i grandi doni della fede e delle sue opere.

Aveva ormai da tempo, nel 1996, fondato nel centro parrocchiale San Biagio una scuola di formazione per la realizzazione e decorazione di statue e maschere tradizionali in gesso; mentre nel 2009 era stata aperta una sezione femminile, dove le ragazze hanno incominciato a imparare a cucire, cucinare, realizzare oggetti in ceramica. Spazi aperti a tutti: cristiani e musulmani. E proprio i fedeli islamici, che nella zona sono la maggioranza, lo avevano aiutato a realizzare il nuovo santuario i cui lavori erano in via di conclusione che avrebbe dedicato alla Madonna dei malati. Lui, che ai poveri e ai sofferenti aveva dedicato l’intera vita, iniziando in un ospedale del Togo, nei primi anni Settanta.

Mario Borra