Fonte miracolosa vietata durante l’estate

Dopo la scoperta delle crepe si attende il sopralluogo di un geologo esperto

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Nessuna tappa alla fonte miracolosa della Madonna della Fontana in località Camairago di Castelgerundo, in questa estate calda. La cappella a pianta quadrata, circondata da un porticato con archi, molto cara alla gente della Bassa, è sbarrata da reti di cantiere da un paio di settimane, dopo che, in seguito a un sopralluogo del 25 luglio scorso, erano emerse preoccupanti crepe e fenditure molto profonde in diversi punti dell’edificio religioso del 1600, ubicato in mezzo alla campagna.

Il sindaco di Castelgerundo, Daniele Saltarelli, da fine luglio ha firmato l’ordinanza che vieta di avvicinarsi al santuario, in quanto "gli eventuali ulteriori cedimenti potrebbero causare dei crolli di parti dell’immobile interessate dalle lesioni strutturali, comportando gravissime conseguenze, tali da far ritenere sussistente una situazione di assoluto rischio per l’incolumità e la sicurezza delle persone".

In pratica, la cappella con annessa la fonte miracolosa è un “gigante d’argilla“ che poggia le basi su un terreno che, per motivi ancora misteriosi, sta creando problemi e ora occorrerà verificare nel sottosuolo quale sia la causa che l’ha resa vulnerabile. "Dopo Ferragosto, incaricheremo un geologo che, con la strumentazione adeguata, dovrà fare verifiche puntuali e capire cosa sia successo. Poi si dovranno reperire i fondi necessari per la ristrutturazione e messa in sicurezza del santuario" ha ribadito ieri don Enzo Raimondi, amministratore parrocchiale della parrocchia di Santi Cosma e Damiano di Camairago, da cui dipende la chiesa della Madonna della Fontana.

C’è apprensione per le sorti dell’edicola con annessa fonte, da cui nel 1600 sgorgò acqua che guariva da febbri violente, molto amata da tutto il territorio della Bassa. Non c’è cittadino del territorio del Sud Lodigiano che non abbia raggiunto, a piedi o in bicicletta, la chiesa ubicata proprio in mezzo alla campagna, alla base del piccolo santuario, sorto invece nel 1260 su una piccola altura, al riparo dalle esondazioni dell’Adda.

Mario Borra