Fanghi contaminati, il sindaco di Lodi: "Serve mappa dei ter

Per ora sono quattro le aziende agricole del Lodigiano coinvolte

Il sindaco Sara Casanova

Il sindaco Sara Casanova

"Pronti a intraprendere azioni per la salvaguardia dell'ambiente e dell’incolumità della salute pubblica, ma aspettiamo di sapere con precisione quali sono i terreni coinvolti". Così il sindaco di Lodi Sara Casanova interviene dopo oltre un mese sulla vicenda fanghi contaminati. L'inchiesta della Procura di Brescia, che risale a fine maggio scorso, ha coinvolto l'azienda bresciana Wte con l'accusa di aver sversato nei campi della Lombardia, ma anche di altre zone del Nord Italia, migliaia di tonnellate di gessi da defecazione senza aver seguito il trattamento corretto per non renderli nocivi per la salute. Al momento sono quattro le aziende agricole del Lodigiano coinvolte: si tratta di Lodi (in uno dei campi verso Boffalora d'Adda), Castiglione d'Adda, Cavenago d'Adda e Casalpusterlengo.

“L’Amministrazione comunale sta seguendo con grande attenzione gli sviluppi della vicenda relativa agli spandimenti di pseudo gessi su terreni appartenenti a diversi comuni del territorio, tra cui anche Lodi - spiega il sindaco di Lodi Sara Casanova -. Le informazioni apprese dalla stampa ci hanno portato ad avviare una serie di interlocuzioni con soggetti ed enti preposti alla tutela della salute e dell’ambiente, chiedendo di poter conoscere la posizione esatta dei terreni agricoli interessati dagli spandimenti, per poter adottare, se necessario, iniziative di sensibilizzazione e di controllo. Sulla scorta delle sollecitazioni pervenute dal Comune di Lodi e da altri enti, la Regione Carabinieri Forestale “Lombardia”, Gruppo di Brescia, ha diramato un’informativa che rende noti i riferimenti delle aziende agricole coinvolte. Allo stato attuale non sono tuttavia ancora noti la localizzazione puntuale dei terreni, le colture praticate e le quantità di pseudo gessi sparse. La Provincia di Lodi ha quindi comunicato l’avvio di un procedimento finalizzato ad acquisire dalle aziende agricole riceventi chiarimenti sulla esatta localizzazione delle aree, sulle tipologie di colture e le quantità di sostanze utilizzate, con l’invito a sospendere ulteriori spandimenti. In attesa di apprendere elementi aggiuntivi, proseguiremo il confronto con le autorità preposte, così da poter individuare le possibili azioni da intraprendere".