CARLO D'ELIA
Cronaca

Lodi, addio Fabio: piccolo grande guerriero. "Lascia un grande vuoto"

Il 14enne è morto in Liguria. Aveva la sindrome di West e tetraparesi

Fabio Muroni con i genitori

Lodi, 27 agosto 2019 - «Chi resta qui spera l’impossibile. Invece no, non c’è più tempo per spiegare. Per chiedere se ti avevo dato amore. Io sono qui e avrei da dire ancora, ancora». Il ritornello della canzone “Invece no” di Laura Pausini, la sua cantante del cuore, sembra scritto apposta per esprimere tutto il dolore che stanno provando i suoi genitori. Fabio Muroni, il bambino di 14 anni, originario di Corte Palasio, affetto dalla nascita di tetra paresi spastica, encefalopatia di probabile origine dismetabolica e sindrome di West, non ce l’ha fatta. Si è spento nella notte tra domenica e lunedì. Era in Liguria. A darne l’annuncio sono stati ieri proprio i genitori attraverso la pagina Facebook “Aiutiamo Fabio Muroni”.

La storia del piccolo Fabio era diventata virale nel 2008 dopo che la mamma Michela e il papà Vittorio avevano chiesto aiuto alla comunità lodigiana. Per il “guerriero” Fabio, che fin dai primi mesi di vita era affetto dalla sindrome di West, con le tante iniziative organizzate erano stati raccolti più di 300mila euro. Il piccolo aveva dovuto confrontarsi con i problemi che questa malattia provoca (non parlava, non camminava, non afferrava gli oggetti e doveva essere accudito 24 ore su 24). Da maggio 2007, coi viaggi a Caserta e in Florida, dove si erano compiuti i primi cicli di cure, qualcosa era migliorato. Fabio aveva cominciato a mangiare con la bocca, smettendo l’assunzione dei farmaci per l’epilessia. Poi si era diretto a Bangkok, dove aveva fatto un trattamento di cellule staminali. Ma per vedere ulteriori miglioramenti, a questo trattamento, andava associata una continua terapia, fattibile solo in alcuni centri specializzati. Fabio infatti era tornato più volte negli Stati Uniti, in compagnia di mamma Michela per effettuare la pet therapy, che si era svolta in Florida (parte delle spese erano state coperte dalle donazioni effettuate dal cantante napoletano Gigi D’Alessio e da una fondazione americana che aveva messo a disposizione 7.500 euro).

A marzo 2018 la sorpresa più grande: Laura Pausini era arrivata nella pediatria di Lodi dove Fabio era ricoverato in seguito alla tracheotomia. Gli aveva regalato uno dei suoi cd. La visita inaspettata della famosa cantante era arrivata dopo la lettera del papà di Fabio. «Fra tutti i cantanti che ascolto sei l’unica che mi rilassa e se piango per qualche dolore appena sento la tua voce smetto di piangere e ascolto incantato – aveva scritto papà Vittorio, a nome del figlio – a volte sorrido. Non sto attraversando un buon momento, mi piacerebbe che tu fra i tuoi super impegni trovassi qualche minuto per venire a trovarmi in ospedale». E lei l’aveva accontentato. Negli ultimi mesi i genitori di Fabio erano al lavoro per creare a Lodi una casa di riabilitazione per i bambini gravi. La camera ardente sarà allestita oggi nella chiesa del Sacro cuore di Robadello prima dei funerali fissati domani alle 10,30 in Duomo a Lodi. A celebrare la funzione sarà il parroco di Corte Palasio, don Luigi Avanti. «Fabio era un bambino sempre sorridente – ricorda emozionato don Avanti –. Lascia una grande vuoto, ma la sua battaglia ha aperto la strada per riconoscere questa malattia».