Eredità pilotata a favore del Comune Lontano l’accordo con la famiglia

Santo Stefano Lodigiano si potrebbe aspettare anche un anno per approdare all’intesa

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LODIGIANO

Si potrebbe attendere un anno per arrivare ad un accordo tra le parti nel contesto del braccio di ferro giudiziario in sede civile in seguito alla bufera che aveva investito il paese nel giugno del 2020 quando fu arrestato l’allora vicesindaco Massimiliano Lodigiani (nella foto), reo secondo l’accusa di falsità in testamento olografo, circonvenzione d’incapace e truffa per aver "pilotato" l’eredità di una anziana convincendola a donare i suoi averi al Comune. L’udienza del 24 giugno scorso è stata aggiornata all’8 luglio (si tratta del secondo rinvio) e, in quella sede, il giudice dovrà capire se ci sono margini per un’intesa che sembra essere all’orizzonte ma è ancora comunque lontana almeno temporalmente.

In sostanza, il Comune, ad oggi, non sembra avere a disposizione l’intera cifra per poter arrivare ad una stretta di mano e alla chiusura della vicenda: secondo quanto appreso, il “tesoretto“ a disposizione dellle casse municipali consiste in poco più di 100 mila euro del fondo di soccombenza e nei circa 220 mila euro ad oggi “congelati“ dopo lo scoppio della bufera giudiziaria. L’eredità consisteva in 700 mila euro tra immobili e terreni e 300 mila euro in contanti, risorse in parte già spese allora dall’ex sindaco Lodigiani per rifare l’asfaltatura delle strade. Mario Borra